Domani 1 ottobre 2017 sarà un’altra giornata storica per l’Orchestra “Falcone Borsellino” di Catania. Alle 17,30 la formazione musicale formata dai bambini dei quartieri popolari della città inaugurerà la nuova sede di via Pistone, nel rione storico di San Berillo. E’ un’altra pietra miliare che si aggiunge a quelle esistenti nei quartieri San Cristoforo e Librino e nella città di Adrano, dove la Fondazione La città invisibile – attraverso l’orchestra  – svolge un lavoro straordinario per valorizzare la creatività di decine di ragazzini residenti in queste zone a rischio del capoluogo etneo.

L Orchestra Falcone Borsellino durante un concerto

La nuova sede sarà inaugurata con il concerto “San Berillo, arriva l’Orchestra!” e vedrà la partecipazione di tanti bambini che in breve tempo hanno imparato a suonare con il metodo Abreu, un sistema importato dai Paesi sudamericani dove i minori che vivono situazioni di disagio vengono strappati alla strada mediante la musica.

“La città invisibile – dice la presidente Alfia Milazzo – ha scelto questo quartiere perché in esso identifica il senso più ampio di coesione sociale: a San Berillo convivono serenamente varie etnie e persone considerate ai margini della società e che invece mostrano un grande spirito di fratellanza e di propensione alla bellezza”.
La Scuola nasce con il supporto del “Comitato di quartiere San Berillo”, in collaborazione con l’Associazione “Trame di quartiere”, e grazie alla disponibilità logistica del ristorante bio “Zenzero & Salvia”.

“Alla notizia dell’apertura di una sede – seguita la presidente de La città invisibile – tutto il quartiere ha manifestato contentezza e collaborazione per l’attivazione di questo nuovo centro finalizzato alla formazione culturale e musicale dei bambini. Una realtà che sorgerà non a caso nella via in cui è nata la celebre scrittrice Goliarda Sapienza, il cui impegno socio-culturale è ben noto. E’ sempre stato un nostro sogno quello di aprire una scuola in via Pistone. Un sogno che si è concretizzato grazie alla donazione di un gruppo di docenti universitari dell’Università di Lovanio, che avendo conosciuto il nostro progetto, hanno spontaneamente raccolto in forma privata dei fondi per acquistare strumenti da destinare a questo nuovo nucleo. Una nuova sfida per La città invisibile, un nuovo entusiasmante programma per ampliare l’impegno civile dei nostri volontari”.

Luciano Mirone