Il centrosinistra siciliano si spacca sul nome del ministro degli Esteri Angelino Alfano in vista delle prossime elezioni regionali del 5 novembre. “Non possiamo consentire che la Sicilia diventi merce di scambio e laboratorio politico del Partito della Nazione. Per questo ribadiamo il nostro No all’alleanza con Alfano e il no dei siciliani ad una politica che piega e mortifica le aspettative della Sicilia sull’altare degli equilibri nazionali”.

E’ quanto si legge in un documento politico di Mdp e Sinistra italiana sottoscritto dai leader Angelo Capodicasa, Mariella Maggio, Pippo Zappulla, Bianca Guzzetta e Luca Casarini. “Non saremo né testimoni, né comprimari della conservazione. Con umiltà, ma con grande determinazione, noi andremo avanti per proporre un’alternativa ai siciliani e alle siciliane”.

Mentre il centrosinistra si spacca, il centrodestra tende ad aggregarsi, almeno a parole, a due mesi dalle regionali. Anche se il pomo della discordia è costituito dal dualismo fra Nello Musumeci e Gaetano Armao per la candidatura alla presidenza, il leader Silvio Berlusconi è stato chiaro: “In Sicilia occorre che tutti dimostrino di tenere all’unità del Centro-destra – dice l’ex cavaliere – . Ma soprattutto è necessario che tutti dimostrino di volere un candidato che sia in grado non solo di vincere ma di assicurare un buon governo alla Regione per i prossimi cinque anni. Questo è il senso delle elezioni regionali: non una prova generale in vista del confronto nazionale, ma una proposta seria agli elettori per il futuro della Sicilia. E’ una responsabilità – conclude Berlusconi – che non riguarda solo Forza Italia, che in Sicilia è di gran lunga il maggior partito del Centro-destra, e che ha fatto e sta facendo ogni sforzo per individuare una soluzione condivisa, qualificata, autorevole e inclusiva”.

Nella foto: Palazzo dei Normanni, sede dell’Assemblea regionale siciliana

Angelo Conti