Una drammatica coincidenza o un caso che fa riflettere? La notizia di oggi ha dell’incredibile: due ragazzi di 14 anni di Sciacca (Ag) sono stati denunciati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei minori di Palermo con l’accusa di incendio doloso. Ai carabinieri hanno confessato di avere dato fuoco a delle sterpaglie nella zona in contrada Isabella, ai piedi del monte San Calogero (Ansa).

Solo che le fiamme, nel giro di qualche ora, si sono propagate e hanno incendiato il bosco e una macchia mediterranea di almeno 5 ettari. Sempre l’Ansa ci dice che per le operazioni di spegnimento è stato necessario l’intervento di un elicottero dell’esercito. Alcuni testimoni hanno permesso agli investigatori di risalire all’identità dei due ragazzini, che dopo avere appiccato le fiamme sono fuggiti con le loro biciclette tornando nelle loro case.

Ora, al di là della notizia di cronaca, bisogna chiedersi se questi due adolescenti, siccome si annoiavano a giocare coi telefonini, hanno deciso di rompere la monotonia quotidiana dando fuoco a una delle zone più belle dell’agrigentino, o magari se quel cerino è stato fornito loro da persone più grandi che hanno strumentalizzato due poveri cretini per portare avanti i loro disegni insani.

L’incendio del luglio di quest’anno che ha devastato la zona di Sciacca, causando l’evacuazione di molte abitazioni. Sopra: un incendio dell’estate 2017 in Sicilia

La vicenda è grave sia nell’una che nell’altra ipotesi: se è vera la prima si dovrebbe riflettere sul “livello” (sociale, civile, giovanile, esistenziale, educativo) al quale siamo arrivati. Se è vera la seconda dovrebbero essere gli investigatori a dare delle risposte certe. Una cosa è sicura: mai come quest’anno gli incendi hanno devastato la Sicilia, mai avevamo assistito a una organizzazione così perfetta che ha colpito rapidamente e contemporaneamente molte zone dell’Isola, da San Vito lo Capo a Sciacca, da Messina a Catania.

Atti terroristici che non possono essere derubricati al livello di un’azione isolata di qualche piromane o a un fenomeno fisiologico alimentato dalla calura estiva. In questa strategia di distruzione dal sapore eversivo c’è di più. Non abbiamo gli strumenti per capire i veri motivi che portano certi soggetti a compiere atti come questi, ma l’azione appare sempre più finalizzata alla devastazione del patrimonio naturalistico di una regione (e non solo).

Quello che accade in Sicilia e nel resto del Paese non sappiamo da cosa sia dettato. Ci hanno spiegato che i moventi sono diversi e che diverse sono le mani che agiscono. Ci dicono che le leggi ci sono e che i piani anti incendio pure. E allora cosa non funziona? Se le fiamme divorano ettari ed ettari di natura, se assistiamo addirittura all’evacuazione delle case, un motivo ci sarà o no? Possibile che nel 2017 non riusciamo a dominare una furia come questa?

Luciano Mirone