Potrebbe essere Claudio Fava il candidato alla presidenza della Sicilia del centrosinistra per le elezioni regionali del prossimo 5 novembre? Chissà. Ieri il coordinamento regionale di Art.1-Mdp (il movimento di Bersani e D’Alema) lo ha scelto all’unanimità votando compattamente anche per la ricomposizione delle forze di sinistra. “Sono a disposizione – dichiara il deputato nazionale e componente della Commissione parlamentare antimafia – . E se ci sarà una condivisione ampia e convinta di tutta la Sinistra, con una partecipazione alta e coerente di tutte le componenti, a quel punto, ma soltanto a quel punto, sarò pronto a fare la mia parte”.
Fava detta le sue condizioni e si dichiara “a disposizione”, solo se la coalizione si stringe in modo coeso attorno al suo nome. Ma il centrosinistra siciliano è pronto a marciare unito per evitare di finire alle spalle del Movimento 5 Stelle e del centrodestra? La coalizione di Berlusconi – dopo sofferte trattative – negli ultimi giorni ha trovato la quadratura del cerchio attraverso il ticket Nello Musumeci-Gaetano Armao per la presidenza della Regione Sicilia. Il centrosinistra invece è ancora in alto mare.
E da quello che si coglie in giro riteniamo che difficilmente potrà riprendersi nei prossimi due mesi, anche perché non si vedono candidati in grado di rianimarla. L’unico avrebbe potuto essere il presidente del Senato, Pietro Grasso, ma rifiutando la candidatura come governatore, l’inquilino di Palazzo Madama ha mandato in fumo i sogni di chi sperava in un rilancio e in una riaggregazione del centrosinistra siciliano, che secondo molti paga gli errori del governo Crocetta e le alleanze con Cuffaro prima e con Lombardo successivamente.
Intanto va ricordato che lo stesso Crocetta ha deciso di correre per conto proprio, un giorno presentando il suo movimento e il giorno dopo proponendo le primarie di coalizione; il rettore dell’Università di Palermo Fabrizio Micari tre giorni fa ha ufficializzato in una conferenza stampa la sua candidatura per conto del Pd e di Alternativa popolare di Alfano, auspicando l’allargamento a Mdp e Sinistra italiana; l’editore Ottavio Navarra è in campagna elettorale da un mese assieme alle liste che lo sostengono (Rifondazione comunista, Possibile di Pippo Civati, Azione civile di Ingroia, Partito comunista italiano e Risorgimento socialista) e che si pongono in alternativa alla politica del Pd e di Crocetta.
Una situazione molto frastagliata e confusa che difficilmente potrà essere ricomposta. In caso contrario Claudio Fava – uno dei pochi nomi spendibili per riunire il Pd, i centristi e la sinistra radicale, magari con l’auspicio del sindaco di Palermo Leoluca Orlando, ex retino come Fava – resterà a Roma fino alle elezioni nazionali.
Luciano Mirone
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