Che ci faceva nel centro di Catania con una pistola Beretta calibro 380, un colpo in canna, la matricola abrasa e altri sette colpi nel caricatore? Perché quando i carabinieri lo hanno notato, ha cercato di disfarsi dell’arma? C’era un progetto dietro tutto questo? Eventualmente quale? E’ quello che l’Arma del capoluogo etneo sta cercando di scoprire attraverso attente indagini dopo l’arresto di Carmelo Musumeci, 36 anni, catanese, per  porto abusivo di arma clandestina, detenzione abusiva di armi e munizioni e ricettazione.

Carmelo Musumeci. Sopra: l’arma sequestrata

La notte scorsa i militari, durante un servizio di controllo del territorio, transitando per via Di Giacomo, hanno notato l’uomo camminare con un atteggiamento sospetto. Musumeci, accortosi della presenza della pattuglia, ha tentato di liberarsi della pistola, lanciandola sotto una macchina parcheggiata.

Il 36enne è stato subito bloccato e l’arma – in buono stato d’uso – è stata sequestrata ed inviata al Reparto investigazioni scientifiche (Ris) di Messina per accertamenti tecnico-balistici e per stabilire se la stessa sia stasa utilizzata per eventuali azioni criminose. L’arrestato è stato associato nel carcere di piazza Lanza, a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

Barbara Contrafatto