Sit-in oggi davanti alla prefettura di Palermo dalle 10,30 “fino a quando saremo ricevuti dal prefetto ” – come dichiarano i componenti del Comitato di cittadini che ha raccolto 25mila firme – “per sensibilizzare le autorità a riconoscere lo status di testimone di giustizia” ad Angelo Niceta, che con le sue dichiarazioni “sta dando un contributo importante ai magistrati del processo Trattativa a squarciare il velo sugli ultimi venticinque anni di rapporti inquinati fra mafia e politica”.

Niceta, giunto stamani al trentaquattresimo giorno di sciopero della fame, protesta contro il ministero dell’Interno che, dopo averlo considerato testimone di giustizia, “inopinatamente – come dice lui stesso – non solo mi ha fatto diventare collaboratore, qualifica che rifiuto e che contrasta con le indicazioni dei magistrati di Palermo, ma da qualche tempo mi ha lasciato in balia della mafia togliendomi pure la scorta”.

Intanto – su questo argomento – all’interrogazione del deputato nazionale della Sinistra italiana Erasmo Palazzotto, si è aggiunta quella del gruppo dei senatori del Movimento 5 Stelle. Entrambi chiedono perché il Comitato centrale del ministero dell’Interno ha cambiato lo status di Niceta, e cosa intende fare il governo per risolvere  questo problema.

A questo si aggiungono le dichiarazioni fatte due giorni fa a “Repubblica” del deputato del Pd Davide Mattiello, coordinatore in Commissione antimafia del Gruppo di lavoro sui testimoni di giustizia, i collaboratori e le vittime di mafia: “L’incertezza sul caso Niceta – dice – è un favore alla mafia. Ho studiato le carte della vicenda che riguarda il signor Niceta, testimone per l’accusa in processi molto delicati e in corso di svolgimento come quello sui rapporti tra pezzi di Stato e Cosa Nostra aperto a Palermo. Ho intanto proposto l’acquisizione formale degli atti in commissione parlamentare antimafia, perché alcune domande meritano una risposta urgente”.

Finora però nessuna “risposta” è arrivata dalle istituzioni, malgrado la lettera in cui nei giorni scorsi Niceta ha spiegato il suo caso al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al presidente del Senato Pietro Grasso.

Tre giorni fa la dottoressa padovana Carmela Di Rocco, uno dei medici che seguono le condizioni di Angelo, ha stilato un referto: “La situazione si sta facendo preoccupante e pericolosa. Gli esami ematochimici effettuati il 28/6/2017 evidenziano calo dei globuli rossi e valori sotto la norma di ematocrito, volume globulare medio, concentrazione media di emoglobina e dell’ampiezza di distribuzione dei globuli rossi; sofferenza epatica con aumento di transaminasi e bilirubinemia; sofferenza renale con uricemia alta, superiore alla norma; preoccupante calo di potassio, che è inferiore alla norma”.

Queste le considerazioni della dottoressa Di Rocco: “Questi indici alterati preoccupano in quanto sono sintomo che la situazione sta precipitando. All’esame obiettivo c’è un calo impressionante della massa muscolare di gambe e braccia, perché il Sig. Niceta si sta nutrendo delle proteine dei suoi muscoli”.

E poi: “Cominciano a verificarsi episodi di lipotimia (svenimenti), associati a profonda astemia e ipotensione. Tutti i medici che lo seguono raccomandano abbondante idratazione ed assunzione di potassio, ma soprattutto la ripresa dell’alimentazione prima che si verifichino danni irreparabili”.

Vediamo oggi quale sarà – se ci sarà – l’esito dell’incontro in prefettura.

Sopra: Angelo Niceta

Luciano Mirone