Una clamorosa rottura con i vertici di Confindustria Sicilia e un progetto per le regionali d’autunno. Con un lungo post pubblicato oggi nella sua pagina facebook, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando annuncia l’avvio di un percorso per la creazione di una “Lista dei territori” in vista delle prossime regionali. E nell’intervista che segue traccia le linee di quello che definisce un “programma chiaro e senza ambiguità”. Nei giorni scorsi, Orlando ha avuto un lungo colloquio con il segretario del Partito democratico Matteo Renzi per definire la strategia per le elezioni regionali. Un programma fatto di liste, più che di partiti, che dovrebbe seguire il “modello Palermo” ideato dal sindaco e risultato vincente alle recenti amministrative svoltesi nel capoluogo siciliano.
“La dignità e la fatica dell’amministrare al servizio delle comunità locali – scrive il primo cittadino di Palermo – non possono e non devono più essere mortificate ulteriormente da atteggiamenti e pratiche ‘annacatorie’, che hanno fatto parlare in Sicilia di uno stato di calamità istituzionale. Un programma regionale chiaro deve prevedere pregiudizialmente la fine del soffocante e improprio ruolo politico di governo da parte di un mondo cosiddetto confindustriale siciliano, che si ostina a voler comandare, certamente impropriamente e troppo spesso illegalmente, e che nelle ultime elezioni comunali a Palermo è stato direttamente impegnato con un suo vertice candidato in una delle coalizioni sconfitte dagli elettori”.
Orlando, da sindaco di Palermo ad ideatore del “modello Palermo” su scala regionale.
“E’ un progetto politico che pone al centro la persona umana, ogni persona umana”.
Qual è il senso del “modello Palermo”?
“Sono certo che ora più che mai si colga il senso profondo di una vita spesa per Palermo, parabola di una città sempre più consapevole di passare da capitale della mafia a capitale della cultura, una città che ‘vendica’, con il rispetto dei diritti umani di tutti e delle regole di democrazia e di libertà, i troppi compagni uccisi e i troppi brandelli dei miei sentimenti mortificati”.
A chi sarà rivolto il programma dei prossimi anni?
“A chi non ha e a chi produce”.
A chi è alternativo il “Modello Palermo”?
“Il civismo politico dell’attuale coalizione palermitana è alternativa concreta al movimentismo inconcludente di chi non sa governare e agli apparati di partiti litigiosi e autoreferenziali”.
Luciano Mirone
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