Il Consiglio dei ministri (Cdm), su proposta del Ministro dell’interno Marco Minniti, ha deliberato lo scioglimento del Consiglio comunale di Castelvetrano (Tp), per accertati condizionamenti dell’attività amministrativa da parte della criminalità organizzata. Lo rende noto il comunicato stampa dello stesso Cdm. La gestione dell’ente, già sciolto per motivi amministrativi, viene pertanto affidata per un periodo di diciotto mesi a un’apposita commissione, a norma dell’articolo 143 del Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali (TUEL).

Questa la decisione del Prefetto di Trapani risalente alla scorsa primavera, con cui veniva disposto l’accesso presso il Comune di una Commissione di indagine per verificare eventuali infiltrazioni mafiose:

Il Prefetto di Trapani – si legge –  su delega del Ministro dell’Interno, ha disposto l’accesso presso il Comune di Castelvetrano, ai sensi dell’art. 143 del Decreto legislativo n.267 del 18 agosto 2000, come sostituito dall’art. 2, comma 30 della legge n. 94 del 15 luglio 2009, per verificare l’eventuale sussistenza di collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata di tipo mafioso di quella Amministrazione Comunale, ovvero forme di condizionamento tali da determinare un’ alterazione del procedimento di formazione della volontà degli Organi elettivi ed amministrativi e da compromettere il buon andamento o l’imparzialità della stessa, nonché il regolare funzionamento dei servizi ad essa affidati, ovvero che risultino tali da arrecare grave e perdurante pregiudizio per lo stato della sicurezza pubblica. A tal fine, con Decreto del 17 marzo 2017, ha nominato una Commissione di indagine, costituita da tre Dirigenti della Pubblica Amministrazione, affiancati, con compiti di consulenza specialistica e supporto tecnico, da Ufficiali e Funzionari delle Forze di Polizia e della Direzione Investigativa Antimafia”.

Sopra: panorama di Castelvetrano

Angelo Conti