Un chilo e mezzo di marijuana, 20 dosi di cocaina, migliaia di Euro in contanti. Questo il bilancio dell’operazione svolta ieri dai carabinieri di Catania in seguito a un controllo straordinario in due quartieri considerati particolarmente sensibili riguardo allo spaccio di sostanze stupefacenti.

In Via della Palma gli uomini dell’Arma, dopo avere posto sotto osservazione una donna di 46 anni, mentre accedeva di continuo nella propria abitazione per poi uscire in attesa del cliente di turno, hanno fatto irruzione rinvenendo: un chlo e mezzo di marijuana – con 500 dosi già pronte ad essere ”piazzate” –  400 euro in contanti, incassati dalla pregressa vendita del droga, nonché del materiale comunemente utilizzato per dosare e confezionare la sostanza stupefacente. La donna posta in stato di arresto, assolte le formalità di rito, è stato trasferita nel carcere di Catania Piazza Lanza.

Nelle Vie Ustica e Capo Passero il dispositivo di intervento dei carabinieri è riuscito a porre fine a due distinte modalità di spaccio: la prima, ancora particolarmente in voga tra i pusher, ha visto un ragazzo di 19 anni calare dal balcone di casa con una cesta di vimini, la droga al complice, il 39enne catanese Angelo Ruggeri, il quale provvedeva a piazzarla ai numerosi assuntori. Perquisendo l’abitazione, i militari hanno rinvenuto e sequestrato circa 30 grammi tra cocaina e marijuana, già opportunamente dosate, 200 euro in contanti, illecitamente guadagnati dalla precedente vendita della droga nonché del materiale utile al confezionamento delle sostanze stupefacenti. Gli arrestati, in attesa della direttissima, sono stati posti agli arresti domiciliari.

La seconda, sempre in via Capo Passero, ha visto un inseguimento dei carabinieri che hanno ammanettato un altro spacciatore, il 27enne catanese Salvatore Zanti, sorpreso in strada a smerciare droga. Perquisito, è stato trovato in possesso di 20 dosi di cocaina, nonché di 150 euro in contanti. La droga e il denaro sono stati sequestrati mentre l’uomo attenderà la direttissima agli arresi domiciliari.

Barbara Contrafatto