Prima puntata decisamente “fiacca” del “Commissario Maltese” – la fiction ambientata a Trapani, interpretata da Kim Rossi Stuart e diretta da Gianluca Maria Tavarelli – andata in onda su Rai Uno ieri sera. Questo almeno il giudizio che, tramite facebook, viene dato da tre trapanesi doc che operano nell’ambito dell’informazione nazionale: Giacomo Pilati, Marco Rizzo e Ninni Ravazza.

Il primo si sofferma sulla sceneggiatura: “La prima puntata del commissario Maltese non mi è piaciuta. Scrittura banale, regia prevedibile, andamento lento. Luoghi comuni, e fino adesso nessuno sforzo in avanti. Mi aspettavo di più, un prodotto moderno, uno schema narrativo contemporaneo. Niente di nuovo insomma. Attendo la seconda puntata per ricredermi”.

Il secondo sul paesaggio: “So per certo che alcuni di voi si sono emozionati in maniera sessuale davanti ai paesaggi della nostra città e giustificherebbero qualunque cosa, ma temo che questo non basti a salvare un prodotto ahinoi mediocre, in un’epoca di Gomorra e Young Pope. Quindi mercoledì mi sa che vado a farmi una birra”.

Il terzo sulla filologia applicata al cinema: “Caruso x ragazzo a Trapani è una minchiata filologica …ma quanti in Italia lo sanno? Intanto passano immagini spettacolari di una città bellissima. E finitela di rompere i cabbasisi. Che a Trapani filologicamente si chiamano coglioni”.

Luciano Mirone