Conosciamo il procuratore di Catania Carmelo Zuccaro come una persona equilibrata e saggia, abituata a pesare le parole quando parla di inchieste in corso, specie quando lo fa con i giornalisti. Ecco perché ci meravigliano le dichiarazioni clamorose (presenti oggi con titoli a nove colonne su tutti i quotidiani italiani) che lui stesso ha fatto su “alcune” Organizzazioni non governative (Ong), finanziate “forse” dagli scafisti, considerate “al momento” solo ”ipotesi” che, sono parole sue, “non posso confermare, ma neanche escludere”. Il che, detto in parole povere, vuol dire che qualcosa di grosso deve esserci , sicuramente non riguarderà tutte le Ong, sennò Zuccaro – ne siamo certi – non si sarebbe spinto fino a tanto.

Migranti su un barcone mentre attraversano il Mediterraneo. Sopra: il procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro

Qualcosa di grosso su cui la Procura della Repubblica di Catania sta lavorando, che vedrebbe il capoluogo etneo come punto di snodo di un “ipotetico traffico” che potrebbe avere diramazioni estese in altre parti del mondo, sia dal punto di vista geografico, che dal punto di vista economico e umano.

Ma a prescindere dalla verità di queste dichiarazioni, ci poniamo tre domande: perché Zuccaro ha deciso di parlare di un’inchiesta in corso? Perché ha deciso di farlo adesso? Perché ha ritenuto di farlo senza considerare gli attacchi – a cominciare dallo stesso governo (vedi i ministri Orlando e Minniti) – cui sarebbe stato sottoposto?

Ma siccome pensiamo che il procuratore Zuccaro è persona avveduta, siamo certi che queste dichiarazioni non siano arrivate per caso. Pensiamo che il governo e i giornali – oltre ad invitare il magistrato alla prudenza – adesso abbiano il dovere di concentrarsi più sulla luna che sul dito che indica la luna. Fuor di metafora: vogliamo sapere se quanto denunciato dal capo della Procura di Catania sia vero o no. Ed è indispensabile che politici e giornali facciano la loro parte, senza fare sconti a nessuno.

Luciano Mirone