Il gip di Palermo Vittorio Alcamo ha ordinato alla Procura l’imputazione nei confronti del carabiniere Saverio Masi, tra i principali testi del processo sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia e uomo di scorta del pm Nino Di Matteo. L’imputazione coatta è stata disposta anche per un altro militare dell’Arma, Salvatore Fiducia. Entrambi sono accusati di calunnia e diffamazione. La Procura aveva chiesto per tutti e due l’archiviazione. Archiviato, invece, con la stessa decisione, il procedimento avviato contro sette ufficiali dei carabinieri che il maresciallo Masi e Fiducia avevano denunciato accusandoli di avere ostacolato le indagini sulle ricerche di latitanti mafiosi come Bernardo Provenzano e Matteo Messina Denaro. E’ l’ennesimo colpo per l’impianto accusatorio messo su dalla Procura: un altro superteste, Massimo Ciancimino, è stato rinviato a giudizio per calunnia. Ciancimino, inoltre, è detenuto dopo che è passata in giudicato l’ultima condanna subita ed è venuto meno l’indulto di cui aveva goduto.

Nella foto: il maresciallo Saverio Masi

Ansa