Dopo l’attacco sferratogli da Pif martedì scorso in merito alla condizione di “grave disagio” in cui verserebbero circa 3mila 600 disabili dell’isola, il governatore della Sicilia Rosario Crocetta non perde tempo e dispone un’indagine per accertare “presunte anomalie alla luce di certi dati disomogenei” riscontrati in diverse città

Secondo quanto rilevato dall’Ansa presso il dipartimento Famiglia della Regione siciliana esisterebbero situazioni al limite del paradossale su cui il governatore dice di essere intenzionato a far luce.

La situazione più incredibile – secondo i numeri forniti dalla Regione – si registra a Giarre (Catania), dove in soli due anni i casi di disabilità sono aumentati del 3mila 500 per cento. Situazioni anomale anche a Licata (61mila abitanti in provincia di Agrigento), dove il numero dei “disabili gravissimi” (144) supera perfino quello di Palermo, che di abitanti ne fa 770mila (102 disabili), e di Catania (376mila abitanti per 133 disabili). Stessa situazione a Partinico (Palermo), dove su 75mila residenti ci sono 151 casi gravissimi (un aumento del 978,6 per cento), a Bivona (640 per cento), a Mazara del Vallo (512 per cento) e a Messina (400 per cento).

L’ex assessore regionale Gianluca Miccichè. Sopra: un disabile (foto Live Sicilia)

 

Dunque c’è voluto l’attacco di Pif perché si tentasse di accendere i riflettori su un fenomeno ignorato. Sia perché nelle scorse settimane, in seguito alle proteste dell’opinione pubblica, si è dovuto dimettere l’assessore regionale Gianluca Micciché, colpevole di avere esposto a un’anticamera di ben otto ore due disabili che oltre un anno fa avevano chiesto alla Regione di potere usufruire di un’assistenza di 24 ore su 24. Malgrado le promesse, l’assistenza non è mai arrivata, fatto che ha portato la trasmissione televisiva “Le Iene” a intervenire con una denuncia attraverso il piccolo schermo. Sia perché i dati forniti dalla Regione, oggi, dimostrano una probabile immersione di un fenomeno mai scandagliato adeguatamente da chi aveva il dovere di farlo. Adesso ci pensa Crocetta. Ma la situazione appare troppo stratificata per essere risolta prima delle elezioni.

Luciano Mirone