“Non è stato lui, hanno arrestato un innocente”. Ylenia Grazia Bonavera difende l’ex fidanzato. Da una stanza del Policlinico, dove è ricoverata, la ragazza del quartiere Bordonaro di Messina grida che A.M., il giovane di 24 anni fermato oggi dalle forze dell’ordine, non è la persona che all’alba di ieri l’ha cosparsa di benzina e data a fuoco, evidentemente per fatti di natura privata. La ventiduenne ha chiesto di essere sentita urgentemente per raccontare la sua versione dei fatti.
Colpo di scena, dunque, a Messina. A scagionare l’ex compagno è proprio lei, Ylenia Grazia Bonavera, che con molta probabilità – anche se l’azione è stata fulminea e mentre la donna si era da poco svegliata – ha visto in faccia la persona che molto probabilmente voleva ucciderla con un rituale tribale molto crudele, che ha tutto il sapore della vendetta.
A.M. (le sue generalità non sono state diffuse dalle forze dell’ordine per ragioni di privacy) è stato fermato stamane dagli agenti della Squadra mobile di Messina in quanto ritenuto l’autore del brutale gesto. Tentato omicidio l’accusa. Ora tutto viene rimesso in discussione. Ora Ilenia potrà fornire un identikit più completo del suo aggressore e spiegare ai magistrati il movente del gesto.
”La ragazza è sotto shock – dice all’Ansa Francesco Stagno D’Alcontres, primario di Chirurgia plastica dell’ospedale messinese – ma le condizioni di salute sono buone. Ha ustioni di primo e secondo grado sul 13 per cento del corpo. Le ferite sono al fianco, alla caviglia, alla mano destra e alla coscia sinistra. La paziente è arrivata alle 8.15 di ieri. La prognosi è riservata a scopo cautelativo per 48 ore, ma la ragazza è cosciente e non è in pericolo di vita”.
Il tentato omicidio si è verificato nell’appartamento della vittima, dove la donna, dopo aver aperto l’uscio di casa ad una persona che evidentemente conosoceva, è stata cosparsa di liquido infiammabile e data alle fiamme. Tutto sì è verificato all’alba, secondo un piano predisposto dal tentato omicida, il quale ha giocato su due fattori: la sorpresa (dato che la ragazza si era appena svegliata) e la possibilità di non essere notato dai vicini.
La dinamica del tentato femminicidio, secondo la ricostruzione delle forze dell’ordine, presenta aspetti raccapriccianti degne di un film dell’orrore: il giovane ha spinto in casa la ragazza, ha chiuso la porta e con la forza le ha versato una tanica di benzina dandola alle fiamme, fuggendo e lasciando la vittima fra sofferenze indicibili.
Un fatto terribile che ha destato sgomento non solo a Messina.
Secondo le statistiche, sono 116 in Italia le vittime di femminicidio, una ogni tre giorni. I dati aumentano in modo esponenziale se si parla di violenza ordinaria sulle donne.
Barbara Contrafatto
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