Egregi genitori di Marco e Andrea, i vostri figli di 18 e 19 anni sono accusati dai magistrati di Catania di essere gli assassini di Giuseppe Scarso, il povero ottantenne di Siracusa arso vivo la notte dell’1 ottobre scorso mentre dormiva tranquillamente a casa sua. Un vecchietto mite, docile, solo (secondo i vicini) che veniva preso di mira dai vostri figli che volevano crearsi un diversivo alle loro serate noiose. E così una sera Marco e Andrea, secondo le ricostruzioni ufficiali, lo hanno cosparso di benzina e gli hanno dato fuoco. Un’azione tentata nei giorni precedenti, ma rimasta inattuata per una serie di contrattempi.

Trasportato in ospedale, l’uomo è rimasto in coma per due mesi in preda a dolori atroci, cessati (per sua fortuna) con la morte. Adesso scopriamo che la dinamica è più squallida di come era stata inizialmente ricostruita: Marco e Andrea, quella notte, hanno filmato tutto. Per rendere il gioco più emozionante, più palpitante, più sballativo.

Qualificare con degli aggettivi i vostri figli è fin troppo facile. Anche il peggior aggettivo non sarebbe adeguato ad un’azione del genere. E non lo facciamo.

Ma una riflessione va fatta, e va indirizzata a voi, egregi genitori di Marco e Andrea, che in questo momento siete sicuramente in pena per i vostri ragazzi in carcere con l’accusa di concorso in omicidio.

Quel che è successo a Siracusa è il prodotto di una società con una patologia che la porta a partorire mostri a ripetizione. Questo delitto, a nostro avviso, è molto più preoccupante di altri delitti (mafiosi, passionali o politici) perché questi ultimi hanno un movente, quello di Siracusa no, o almeno apparentemente. Quello di Siracusa va cercato nelle pieghe di una società sempre più malata. Quel movente si chiama razzismo, frustrazione, vizio, insoddisfazione, disadattamento e tanto altro.

Ecco perché – per un caso del genere – vanno chiamati in causa i genitori. Secondo gli inquirenti, uno dei due ragazzi, per sfuggire alle maglie della giustizia, per alcune settimane si è rifugiato dai parenti negli Stati Uniti. Come? Con l’aiuto della madre. Un particolare che svela tante cose.

Sarebbe interessante sapere se ai loro ragazzi questi genitori hanno impartito il valore del rispetto della persona umana, a prescindere dall’età, dal colore della pelle, dalla religione e dallo stato di salute. Sarebbe interessante sapere se questi genitori hanno mai dialogato seriamente coi loro figli, se c’è stato mai un rimprovero o al limite uno scapaccione. Sarebbe interessante se ai loro ragazzi hanno mai detto che la vita si conquista giorno per giorno con i sacrifici. Sarebbe interessante sapere se ai loro figli hanno mai parlato di amore.

Non sappiamo quale sarà la sorte di Marco e Andrea. Ma ci permettiamo di consigliare ai loro genitori di seguirli di più. Per non farli perdere definitivamente.

Luciano Mirone