“Il ministro degli Esteri Angelino Alfano e il sottosegretario alle Politiche agricole Giuseppe Castiglione non possono più rimanere al loro posto”.

Un j’accuse durissimo quello che il segretario della Commissione nazionale antimafia, il catanese  Angelo Attaguile, lancia nei confronti dei due rappresentanti del governo nazionale, con il coinvolgimento degli ultimi due prefetti che hanno svolto servizio a Catania.

Oggetto della denuncia: il voto che, secondo Attaguile (oggi deputato di “Noi con Salvini”), sarebbe stato estorto all’interno del Cara di Mineo (la struttura in provincia di Catania preposta all’accoglienza dei migranti) a favore dei due rappresentanti del governo.

Il ministro Angelino Alfano e il sottosegretario Giuseppe Castiglione. Sopra: alcuni immigrati davanti al Cara di Mineo.

 

“Viene fuori un quadro preoccupante e desolante con gli stessi lavoratori ‘selezionati’ al Cara che dichiarano, nei vari verbali d’interrogatorio, che hanno prima votato per il Pdl e poi, alle Europee, per l’Ncd di Alfano e Castiglione. Questi fatti gravissimi – seguita Attaguile – a prescindere dalle eventuali condanne penali, pongono non solo una questione di legalità ma soprattutto d’immagine delle istituzioni”.

Dopo le testimonianze sul Cara di Mineo pubblicate dal quotidiano “La Sicilia”, Attaguile esce allo scoperto e denuncia le presunte pratiche di voto di scambio e di clientelismo verificatesi nella struttura per gli immigrati.

Angelo Attaguile, segretario della Commissione parlamentare antimafia

L’inchiesta del giornale catanese prende le mosse anche dagli avvisi di conclusione delle indagini emessi nello scorso novembre dalla Procura della Repubblica di Catania nei confronti del sottosegretario Castiglione, coinvolto nell’inchiesta sulla gestione dell’appalto da 100 milioni di Euro in cui il cara di Mineo – secondo le dichiarazioni di Luca Odevaine – è solo una parte dell’indagine “Roma Capitale”. Reati ipotizzati: corruzione finalizzata anche ad acquisire vantaggi elettorali e turbativa d’asta.

Una indagine seguita parallelamente dall’Antimafia nazionale attraverso varie audizioni. “Il procuratore di Caltagirone Giuseppe Verzera – seguita Attaguile – ci ha descritto in modo particolare il voto di scambio attorno al Cara”, parlando senza giri di parole di “atteggiamento mafioso”.

Il parlamentare etneo è drastico: “Chi voleva lavorare al Cara doveva avere la tessera di Ncd. Le sedi delle coop erano le menti delle segreterie di partito”. Attaguile parla addirittura di impiegati licenziati “per scarso rendimento elettorale” e su quest’ultima circostanza tira in ballo il sindaco di Mineo, Anna Aloisi Ncd, indagata anche lei.

Il deputato catanese preannuncia che martedì in Commissione nazionale Antimafia chiederà di approfondire i fatti riportati dalla stampa sentendo coloro che seguendo le indagini.
Barbara Contrafatto