Il Consiglio di Amministrazione dell’Istituto “Sava” di Belpasso ci ha inviato questo comunicato stampa che pubblichiamo:

Apprendiamo la notizia che il tunisino responsabile della strage al Mercatino di Natale a Berlino, che ha perso la vita stamattina nel tentativo di sfuggire all’arresto, in Italia, è stato identificato in Anis Amri, giovane extracomunitario che per un breve periodo abbiamo accolto nella nostra comunità per minori assieme ad altri sette, tutti di nazionalità tunisina, dichiaratisi minori stranieri non accompagnati, in forza di collocamento disposto dalla Questura di Agrigento in data 7 aprile 2011.

Nella situazione di emergenza che si presentava allora, con grande senso di responsabilità, ispirato da sincero sentimento di carità verso i più deboli, nel rispetto della volontà dei fondatori, la Fondazione Giovanna Romeo Sava non si è sottratta al dovere di accoglienza cui veniva chiamata. I giovani provenienti da Lampedusa sono stati subito affidati alle cure degli educatori, hanno ricevuto comodo alloggio, assistenza medica, pasti caldi, vestiario e altri beni di prima necessità, nonché il supporto di un interprete.

Tuttavia, nonostante gli sforzi compiuti da tutta la struttura che si è mobilitata per fronteggiare l’emergenza, i cittadini extracomunitari arrivati da Lampedusa rivendicavano esigenze che la nostra comunità non poteva soddisfare. Sin dal loro arrivo i giovani tunisini hanno manifestato un urgente bisogno di lavorare e guadagnare, per loro stessi e per le loro famiglie. Esigenze che evidentemente non sono quelle di bambini in età scolare, per le quali invece la nostra comunità è stata sempre preparata ed attrezzata.

Dopo pochi giorni dall’arrivo, alcuni di loro si allontanarono dalla comunità e si resero irreperibili. Per gli altri cinque rimasti la permanenza in comunità si concluse dopo pochi mesi a seguito di fatti di eccezionale gravità di cui si resero responsabili nel mese di ottobre del 2011.

Sentiamo il dovere di precisare che da quella data, 23 ottobre 2011, tre di loro, tra cui Anis Amri, furono tratti in arresto e non ebbero modo di fare ritorno nella comunità. Gli altri due, che risultarono effettivamente essere minorenni, rientrarono nella nostra comunità per un brevissimo periodo ancora,  prima di essere trasferiti altrove. Dal 23 dicembre del 2011 nessun minore straniero è stato più collocato nella nostra comunità. Le condizioni della struttura, gravemente danneggiata dall’incendio divampato nelle stanze proprio la notte del 22 ottobre, non consentivano di offrire più accoglienza ad altri minori extracomunitari e la fondazione si è trovata costretta e rifiutare ulteriori ricoveri.

Quei mesi purtroppo oggi tornano alla nostra memoria rievocati dalla tragica strage di Berlino.

La nostra comunità tutta partecipa commossa al dolore delle vittime di quest’ultima strage, dei loro familiari, di tutti quanti sono stati in qualche modo travolti dalla terribile e violenta barbarie che nel mondo colpisce soprattutto i più deboli.

Esprime sincera gratitudine alle forze dell’ordine e a tutti coloro che, svolgendo con serietà e professionalità il loro lavoro, anche a rischio della vita, sono impegnati nella difesa della sicurezza e dell’ordine pubblico.

A tutela dei minori che la Comunità attualmente ospita, fa appello alla serietà e sensibilità dei giornalisti e degli organi di stampa, affinchè nell’esercizio del legittimo diritto di stampa siano adottate tutte le misure idonee per rispettare la serenità dei nostri bambini.

Fondazione Giovanna Romeo Sava Onlus