Potrebbero avere un nome gli autori dell’”omicidio in concorso” (questo il reato di cui sono accusati) che lo scorso 1 ottobre, con un’azione da Klu Klux Klan, hanno picchiato e dato alle fiamme, fino a farlo morire per le lesioni riportate, l’ottantenne di Siracusa Giuseppe Scarso, mentre questi si trovava nella sua abitazione al pianterreno di via Servi di Maria.

Giuseppe Scarso

Il fermato è un ragazzo di 18 anni, tale A.T., al quale, nelle prossime ore, potrebbe essere aggiunto almeno un altro nome che attualmente risulta irreperibile. Potrebbero essere almeno tre infatti – secondo la Procura della Repubblica – gli autori del folle gesto che la notte dell’1 ottobre hanno agito incappucciati contro questo signore mite, tranquillo, incapace di fare male a una mosca, secondo il racconto dei vicini, preso di mira da questa banda di bulli che evidentemente non riusciva a trovare di meglio che scaricare le proprie frustrazioni su un povero vecchio indifeso.

Dopo oltre due mesi di sofferenze, l’anziano signore è deceduto quattro giorni fa all’ospedale Cannizzaro di Catania, dove era stato ricoverato.

Tre, secondo la polizia, i tentativi di uccidere Giuseppe Scarso. La prima risale al 28 settembre: alcuni individui, entrati nella casa di via Servi di Maria, hanno appiccato il fuoco nel pavimento dopo averlo cosparso di materiale infiammabile, e sono scappati. In quel caso la vittima si era salvata riuscendo a domare le fiamme e sporgendo denuncia ai carabinieri.

La casa di Giuseppe Scarso. Foto livesicilia

Malgrado questo, il giorno successivo l’azione si è ripetuta. Nottetempo almeno tre persone incappucciate si sono introdotte in quell’appartamento, hanno cosparso di liquido infiammabile il petto e le orecchie della vittima causando lievi ustioni sul corpo della stessa.

Non paghi dei tentativi precedenti, la notte dell’1 ottobre, i giovinastri hanno ripetuto il gesto, stavolta con dinamiche più violente: prima colpendo ripetutamente l’uomo con pugni e calci e poi utilizzando un flacone di alcol di cui si sono sbarazzati subito dopo. Dopo aver chiesto aiuto a un vicino che ha telefonato al 118 e alla polizia, la vittima è stata ricoverata urgentemente all’ospedale Cannizzaro di Catania. Venerdì scorso il tragico epilogo.