Avete presente un vastissimo agrumeto ricadente fra due comuni? Ora immaginate una società svizzera che chiede di installare un mega inceneritore di spazzatura in un comune (Belpasso), il quale risponde di no. A quel punto la società svizzera non si dà per vinta, lo scorso 7 dicembre presenta analoga richiesta al comune limitrofo (Motta Sant’Anastasia), e stavolta – attraverso una delibera di giunta immediatamente esecutiva votata 12 giorni dopo (19 dicembre) da tre componenti su cinque dell’Amministrazione, compreso il proponente, cioè il sindaco in persona Anastasio Carrà – incassa una risposta positiva. Adesso il progetto deve essere esaminato dalla commissione consiliare all’Urbanistica (convocata per il 28 dicembre), quindi spetterà al Consiglio comunale decidere di cambiare o meno la destinazione del terreno: da agricolo a industriale. Se succederà l’impianto quasi certamente si farà, in caso contrario tutto diventerà più difficile.

Per capire la portata di questo progetto, alcuni dati possono chiarire le cose. Dimensioni del terreno: 465mila metri quadrati. Superficie da cementificare: 129mila metri quadrati (secondo un calcolo approssimativo che in futuro potrebbe aumentare). Costo dell’opera: 580 milioni di Euro. Posti di lavoro previsti: 482.

Ma le associazioni, le organizzazioni ambientaliste e i sindaci della Valle del Simeto sono decisi a dare battaglia. Il primo cittadino di Paternò, Mauro Mangano, si sta mobilitando per organizzare un dibattito sull’argomento.

Silvana Ranza, presidente del Presidio del fiume Simeto, organo che fa parte del Patto di fiume, dice: “La giunta di Motta Sant’Anastasia non tiene conto di un accordo siglato dai sindaci dei Comuni attraversati dal Simeto (oltre a Motta, ci sono Paternò, Belpasso, Biancavilla, Adrano, Troina, Centuripe e Regalbuto) che hanno firmato un accordo che prevede la salvaguardia da insediamenti di questo tipo. A questo bisogna aggiungere – seguita Ranza – due fatti: 1) gli abitanti di Paternò, alcuni anni fa, si sono opposti con successo alla costruzione di un analogo impianto nella Valle del Simeto; 2) il Consiglio comunale di Belpasso ha detto no alla costruzione dell’opera. Questo vuol dire che gli abitanti di questo territorio non vogliono l’inceneritore. Motta non può far finta di nulla. Specie se si tiene conto che il terreno in questione è limitrofo al territorio di Misterbianco (altro comune sul piede di guerra contro l’inceneritore di Motta), che da anni deve gestire problemi molto seri con la discarica”.

Panorama di Belpasso. Sopra: Motta Santa Anastasia con la vista del castello Normanno

Ma vediamo cosa prevede – come da delibera – il “Centro tecnologico innovativo” (“termovalorizzatore ad emissioni zero”, come viene definito nello Studio di fattibilità, “per le ridotte emissioni dovute all’utilizzazione di importanti e moderne tecnologie di smaltimento oggi presenti sul mercato mondiale”).

La richiesta della società “Nexxus Energy Ag” – con sede legale in Baarestrasse 78, CH 6300 Zug (Svizzera), rappresentata dal sig. Richard Martin – viene protocollata, come detto, al Comune di Motta Sant’Anastasia lo scorso 7 dicembre.

L’istanza prevede la realizzazione di un “complesso industriale per la produzione di energia elettrica e di biogas; il recupero e la trasformazione di rifiuti non pericolosi; la trasformazione di materiali di scarto per riusarli in settori diversi (agricolo, edile, ecc.)”.

Le 13 piattaforme industriali inserite nel progetto saranno adibite, fra l’altro, alla lavorazione di frazioni organiche, e anche di plastica, carta, cartone, legno, vetro, pneumatici e materiali tessili. Nella “Piattaforma 1”, si legge nelle Studio, “si svolgerà “la parte principale dell’intero progetto industriale”. Esso riguarda “la realizzazione di un impianto di produzione di energia attraverso la combustione di carburante sostitutivo ipocalorico derivato dal trattamento di frazioni omogenee e selezionato di rifiuti solidi urbani, industriali e commerciali non pericolosi (frazioni secche non adatte al recupero)”.

All’interno della struttura verranno allestiti un centro di ricerche scientifiche sull’ambiente, un parco attrezzato, un lago, un punto di ristoro, e un museo.

L’area localizzata – secondo la Nexxus – “risponderebbe alle esigenze industriali della società e quindi del progetto, in quanto attraversata da un binario delle ferrovie dello Stato, sito in prossimità della stazione ferroviaria di Motta Sant’Anastasia, oltre che posto nelle vicinanze di un prossimo insediamento industriale del comune di Belpasso, ed è in prossimità dell’autostrada Catania-Palermo”.

Luciano Mirone