Buon anno alla gente Aleppo, ai terremotati, ai poveri, agli emarginati, a chi fugge dalle guerre e dalla povertà.

Buon anno a Franco Gaetano Caminiti, l’imprenditore calabrese di Pellaro che due giorni fa è scampato all’ennesimo attentato, affinché lo Stato gli dia subito una scorta adeguata e assicuri alla giustizia i mafiosi che lo braccano.

Buon anno ai bambini sfortunati del mondo.

Buon anno alla famiglia Manca, alla famiglia Agostino, alla famiglia Regeni, alla famiglia Alpi, a tutte le famiglie che lottano ogni giorno per avere verità e giustizia sui loro cari (che sono anche i nostri cari).

Buon anno a Riccardo Orioles, partigiano dei giorni nostri, che ha insegnato a molte generazioni di giovani il mestiere di giornalista, insegnando loro la lezione di Giuseppe Fava.

Buon anno a Papa Francesco, che con la sua umanità, la sua intelligenza, la sua umiltà è uno dei pochi punti di riferimento dei tempi nostri.

Buon anno al magistrato Nino Di Matteo e ai suoi colleghi del pool antimafia di Palermo, affinché il 2017 sia l’anno della svolta sul processo trattativa.

Buon anno ad Alfia Milazzo e all’Orchestra Falcone Borsellino, affinché la loro musica possa essere il simbolo del riscatto dei quartieri poveri di Catania.

Buon anno a chi ci è stato vicino nei momenti difficili.

Buon anno a chi ci ha girato le spalle.

Buon anno a chi ci ha pugnalato.

Insomma, buon anno a tutti. Davvero! Perché tutti hanno la possibilità di essere felici.

Buon anno – ci sia consentito – a questo giornale.

L’Informazione