“Il settore dei rifiuti in Sicilia è contrassegnato da forti infiltrazioni mafiose sia a livello comunale che sovracomunale. Non può accadere che a una gara partecipi una sola ditta o al massimo due, o che addirittura la stessa vada deserta. È assurdo che vengano bruciati i camion (come è successo ad Adrano) o che si arrivi alle minacce. Insomma, si tratta di un ambiente poco sereno. Da qualche tempo la situazione è migliorata, abbiamo fatto una gara e abbiamo trovato un’azienda come la ‘Roma Costruzioni’ di Gela. Il cantiere va bene e anche la raccolta. Prima c’era la Geo Ambiente, nel cui ambito ci sono stati degli arresti e un fallimento”.

A fare questa denuncia è il sindaco di Adrano, Pippo Ferrante, ex Alleanza nazionale, che in un centro tradizionalmente comunista, riesce ad amministrare da nove anni con pezzi importanti della Società civile e settori consistenti della sinistra.

“Il problema della nettezza urbana rimane irrisolto. Ormai da decenni si cerca di intervenire, ma i governi regionali non sono riusciti a porre rimedio a una situazione incresciosa”.

Rifiuti in una strada siciliana. In alto, il sindaco di Adrano, Pippo Ferrante

Cosa manca a livello regionale, perché il settore dei rifiuti funzioni efficacemente?

“Le emergenze creano le condizioni ideali per le infiltrazioni mafiose. Quindi bisogna uscire dalle emergenze. Questo significa che bisogna avere delle discariche pubbliche, non private (come succede), la cui gestione è tutt’altro che limpida. Bisogna avere delle piattaforme e dei centri di compostaggio per fare la differenziata (ad Adrano siamo al 20 per cento) in modo efficace, sennò il vetro, la plastica, l’umido, ecc., vanno a finire in discarica”.

Dopo nove anni di sindacatura, qual è il fiore all’occhiello di questa Amministrazione?

“E’ stato importante alleggerire il Comune di alcuni contratti capestro che ci siamo ritrovati, come la manutenzione tecnologica che costava al nostro Comune quasi 700mila Euro l’anno, e ora costa 0 Euro perché la facciamo con i nostri dipendenti. Contratti con l’Enel per l’illuminazione pubblica per 2milioni e 200mila Euro l’anno, a fronte dei 600 che paghiamo oggi. In quasi dieci anni abbiamo fatto delle cose che altre Amministrazioni non avevano fatto”.

Per esempio?

“Con pochissime risorse economiche abbiamo cominciato un percorso di progettazione utilizzando tutte le forme di finanziamento della Regione, dello Stato, dell’Unione europea realizzando due tensostrutture sportive, un elisoccorso, una serie di interventi nel centro storico, abbiamo rimesso a nuovo la villa comunale, dato tutta l’assistenza necessaria alle famiglie disagiate, ristrutturato l’asilo nido, messo in sicurezza le scuole. Adrano è uno dei pochi Comuni a non avere il problema dei doppi turni, E poi abbiamo istituito numerosi centri di assistenza per i ragazzi, per gli anziani e per chi subisce violenza”.

Ad Adrano c’è il problema del bullismo, specie nelle ore notturne.

“La mia città è molto particolare. Il fermento culturale è notevole. Abbiamo tantissime associazioni di volontariato, sei compagnie teatrali, facciamo una stagione teatrale di alto livello, Palazzo Bianchi (sede di rappresentanza dell’Amministrazione) ospita quotidianamente una serie di iniziative culturali. Dall’altro lato c’è una parte della città irrispettosa della legalità e della civile convivenza. In questo settore facciamo fatica ad intervenire, anche se mi rendo conto che i soggetti preposti devono essere tanti: scuole, parrocchie, famiglie, Forze dell’ordine e Amministrazione comunale”.

Adrano. Panorama

Manca un anno alla scadenza della sua esperienza. Quali iniziative pensa di promuovere per migliorare la sua città?

“Voglio valorizzare ulteriormente il centro storico grazie grazie a un finanziamento di 530mila Euro dalla Regione siciliana, e sto progettando l’abbattimento di un ponte che ci aiuterà dal punto di vista della viabilità”.

Dopo questa esperienza conta di candidarsi alla Regione?

“Ho vissuto la politica sempre come servizio. Se la politica mi chiama non mi tiro indietro, ma non ne faccio una questione di vita o di morte”.

Che eredità lascia al prossimo sindaco?

“Tre grandi occasioni di sviluppo, legate ad altrettanti tre progetti che abbiamo messo in piedi: il Gal Etna (Gruppo azione locale) che opera da diversi anni nel settore turistico; il Patto dei sindaci sulle energie rinnovabili; e il Progetto delle Aree interne (Adrano, Biancavilla e Centuripe) che rientra nel progetto più ampio del Patto per il Simeto promosso dalla Società civile. Grazie all’interlocuzione fra cittadini, Comuni , Stato ed Unione Europea, arriveranno 40milioni di Euro che investiremo nella viabilità, nella sanità e nella scuola”.

Come giudica il Patto per il Simeto?

“E’ un progetto rivoluzionario in una regione dove tutto è sempre stato calato dall’alto. Un ruolo eccezionale svolto dalle associazioni di questo territorio, che hanno sentito l’esigenza di valorizzare un bene come il fiume e la Valle del Simeto. Grazie a questo, il ministero ha scelto solo due aree in tutta Italia: una è in Lombardia, l’altra qui”

Luciano Mirone