Due episodi di violenza generati dalla disperazione e dal bisogno si sono verificati a Catania e in provincia (a Calatabiano). Il primo riguarda l’arresto del 23enne Salvatore Consoli, ritenuto responsabile di rapina aggravata e resistenza a pubblico ufficiale. Ieri notte, insieme ad un complice in fase di identificazione, a bordo di uno scooter in Via Archimede ha sbarrato la strada ad una Renault Modus, condotta da uno studente catanese di 19 anni. Il malvivente, sceso dal motociclo, ha aperto la portiera del lato conducente ed ha minacciato il giovane a scendere dall’auto. Al primo diniego, ha preso a pugni in faccia lo studente, lo ha afferrato e scaraventato fuori dall’abitacolo per rubargli la macchina, fuggendo insieme al complice. Chiesto aiuto al 112, il giovane è stato raggiunto dall’equipaggio di una “gazzella” il quale, sentito il suo racconto, tramite la centrale operativa del Comando provinciale di piazza Verga, ha informato altre due autoradio attive in altre zone della città le quali, ricevuta la descrizione del rapinatore e dell’auto rubata, l’hanno intercettato e bloccato a bordo della macchina in viale Nitta, luogo in cui, previa colluttazione, è stato ammanettato. L’uomo, oltre ad avere opposto resistenza all’arresto, all’interno della “gazzella” ha profferito all’indirizzo dei carabinieri epiteti irripetibili. La vittima è dovuta ricorrere alle cure dei sanitari dell’Ospedale Garibaldi per delle ecchimosi al volto.

Il secondo episodio ha visto un 42enne sorvegliato speciale di Calatabiano (Catania) che ha tentato di strangolare la madre per rubarle del denaro. Ad intervenire i carabinieri della locale Stazione che lo hanno arrestato.

La madre di costui, 72 anni, secondo il racconto dei militari dell’Arma, tirava avanti a stento con la pensione sociale mantenendo anche il figlio (già gravato da numerosi precedenti penali) che, non contento di ciò, le chiedeva continuamente i soldi per acquistare la droga (è un consumatore abituale di sostanze stupefacenti di ogni tipo). Quando la madre, per ovvie ragioni,  gli negava il denaro, lui prima la ingiuriava e successivamente la picchiava, fino all’episodio avvenuto ieri pomeriggio.

All’ennesimo diniego, l’uomo, allo scopo di terrorizzare la madre, ha iniziato a danneggiale l’abitazione scagliando a terra diversi suppellettili per poi stringerle attorno al collo le mani, desistendo solo alle urla ed al pianto della povera signora costretta a fuggire in strada e a chiedere aiuto ai vicini di casa. La chiamata al 112 ha consentito l’intervento dei militari di pattuglia.

Angelo Conti