Vittorio Sgarbi dichiara di volersi candidare alla presidenza della Regione Siciliana, ma nell’Isola c’è chi dice no. E’ Sonia Alfano, ex presidente della Commissione parlamentare antimafia, che prima su facebook e poi in una intervista rilasciata a questo giornale pronuncia parole al curaro nei confronti del critico d’arte, ex parlamentare del centrodestra e già sindaco di Salemi (Trapani).

“Credo che se davvero Sgarbi si candiderà alla presidenza della Regione, la Sicilia toccherà il fondo. Lui ha dichiarato che ha in mente alcune cose per la Sicilia ed è sicuro che i Siciliani lo voteranno. Penso che questo non succederà: Sgarbi è un pregiudicato per truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato, una persona che ha sempre sputato veleno su questa Terra, ha sempre negato la presenza della mafia, ha detto che alcuni familiari delle vittime di mafia vorrebbero la Sicilia in mano a Cosa nostra per continuare a fingersi vittime”.

Sonia Alfano. Sopra: Vittorio Sgarbi e Pino Giammarinaro

Eppure Sgarbi è molto ammirato.

“Sarebbe opportuno rileggere il contenuto dell’indagine ‘salus iniqua’ che ha portato allo scioglimento per infiltrazioni mafiose del Consiglio comunale di Salemi, proprio mentre era sindaco Vittorio Sgarbi. Gli investigatori, nella misura di prevenzione personale e patrimoniale ai danni dell’ex deputato regionale Pino Giammarinaro, scrivono: ‘Dall’esito di siffatte indagini è emerso il costante tentativo da parte dell’ex sorvegliato speciale di PS (Giuseppe Giammarinaro, ndr) di condizionare l’attività amministrativa del Comune di Salemi, partecipando occultamente alle fasi decisionali più importanti, così ponendo in essere ‘…un vero e proprio condizionamento mafioso di tutta l’attività amministrativa del Comune di Salemi…”. Se questo è un personaggio che deve candidarsi alla presidenza della Regione Sicilia, e soprattutto (tornando al mio post) se è un personaggio col quale molta gente si compiace a farsi fotografare, ritengo che dovremmo smetterla di essere ipocriti quando andiamo a commemorare le vittime di mafia. Vittorio Sgarbi è colui che quando l’ex procuratore della Repubblica di Palermo Giancarlo Caselli rischiava la vita contro Cosa nostra lo definì ‘assassino’, beccandosi una condanna definitiva per diffamazione aggravata. Di contro, le sue querele nei miei confronti sono sempre state archiviate, una cosa di cui vado fiera”.

Lei, in riferimento a Sgarbi, dice che gli italiani non hanno memoria. Intanto il critico d’arte viene invitato frequentemente nei talk show.

“Purtroppo è il segnale del degrado del nostro Paese. In un’altra Nazione, Vittorio Sgarbi non verrebbe nemmeno osannato come critico d’arte. Basta guardare da chi sono frequentati i talk show: da chi urla, da chi insulta, da chi sa essere più scurrile degli altri. Sgarbi è un personaggio che gode di molta pubblicità, ma non per questo può essere ritenuto un modello positivo. Se dovesse candidarsi alla presidenza della Regione userò tutte le mie forze per evitare che faccia i danni che ha fatto come sindaco di Salemi”.

Dopo quell’esperienza che successe?

“Si auto propose come sindaco di Cefalù. Da presidente della Commissione antimafia europea intervenni presso il ministero perché venisse emesso il decreto di incandidabilità”.

E se si candida lei che fa?

“Mi auguro che si tratti di una bufala o che Sgarbi abbia fatto un annuncio del genere in un momento di particolare euforia. Ma se si candida sarò il suo primo oppositore”.

Luciano Mirone