Il Movimento 5 Stelle di Catania si oppone ad una cementificazione che – a parere dei consiglieri comunali pentasellati – deturperebbe una delle zone più suggestive della città: Ognina. Con il suo lungomare, il suo porticciolo, il suo borgo, una “città nella città” dove i catanesi trovano”rifugio” per uscire dal clima caotico e rumoroso dei palazzoni edificati negli ultimi decenni. Cosa succede?      

“A fine dicembre 2020 – scrivono i 5S -, il Direttore dell’Ufficio Urbanistica e controllo del Territorio ha emesso un provvedimento, autorizzando nel quartiere di Ognina la demolizione di alcuni immobili e la ricostruzione di un unico edificio, alto quasi 39 metri lineari, con volumetria pari alla somma di quelle preesistenti più le premialità previste dalla legge regionale sul piano casa”.

Tuttavia, secondo i denuncianti, “il permesso per costruire la nuova torre, in base alle norme vigenti, è illegittimo”. Il gruppo consiliare del M5s il 24 maggio ha depositato un’interpellanza, primo firmatario Graziano Bonaccorsi, chiedendo all’Amministrazione di intervenire celermente.

“La legge regionale 6/2010 – dice Bonaccorsi – non consente questo tipo di interventi in aree destinate dal Prg ad attrezzature, nella fattispecie ‘verde pubblico’, o gravate da vincolo di inedificabilità (‘sede stradale’), come dichiarato anche nel permesso di costruire la torre”.

E’ doveroso ricordare – aggiunge il consigliere del movimento – che il vecchio Prg è ancora vigente: il fatto che i vincoli di ‘verde pubblico’ e ‘sede stradale’ preordinati all’esproprio siano decaduti non rende in alcun modo legittimo l’intervento, poiché nelle aree che si trovano in questa condizione si applica l’art. 9 del DPR 327/2001. E sono esclusi tutti gli interventi di ristrutturazione e quelli di demolizione e ricostruzione con incremento volumetrico previsti dall’articolo 3 della L.R. 6/2010″. 

“Vorrei ricordare – dice Bonaccorsi – che certe scelte urbanistiche potrebbero favorire ingiustamente i privati a discapito della collettività che, purtroppo, perderebbe spazi importanti per la realizzazione di giardini pubblici, strade e tutte le opere di interesse pubblico”.

Redazione