“Le sessanta realtà sociali che costituiscono la rete ‘L’isola che c’è’ sostengono pienamente l’appello lanciato da Emiliano Abramo della Comunità Sant’Egidio diretto alla classe politica siciliana, in particolare al Presidente e ai deputati presenti all’Ars, perché si intervenga con urgenza rispetto alle gravissime condizioni di povertà in cui versano sempre maggiori fasce di popolazione”.

E’ l’appello lanciato da un pezzo di società civile siciliana impegnato “a favore delle categorie più deboli della società, a partire dai migranti”. Un appello che “si richiama alla solidarietà oltre gli schieramenti, dando centralità a questo prezioso bene relazionale assolutamente indispensabile per una crescita qualitativa delle nostre comunità”.

Per questo la rete “L’isola che c’è” “ritiene che in tale contesto rientri appieno il disegno di legge n. 773/2020 già presentato all’Assemblea regionale siciliana da esponenti di diversi gruppi parlamentari, costruito con un percorso condiviso e di co-progettazione tra soggettività territoriali e deputati regionali, mirato a dare concrete risposte in termini di accoglienza e inclusione a tutti i dimoranti nella nostra Regione. Per tali motivi è fortemente auspicabile che l’iter di approvazione del ddl subisca una decisa accelerazione organicamente all’interno di provvedimenti finalizzati ad un serio contrasto alla povertà”.

Si tratta di un disegno di legge preparato dalla rete di associazioni assieme a diversi esponenti del parlamento siciliano. “È  venuto alla luce un patrimonio di competenze e conoscenze – si legge nel ddl – che mette ancor più in evidenza una lacuna che  è,  oggi, sempre  più  ingiustificabile, alla  luce dell’attuale momento storico”. Basti pensare che la Regione Siciliana è l’unica in  Italia, insieme al Molise, a non essersi dotata di una legge regionale propria su Accoglienza  e Inclusione.

“Stiamo  vivendo – è scritto nella presentazione del progetto – una contingenza  storica epocale in cui la questione flussi migratori  si  pone tra le più rilevanti, in quanto comporta sollecitazioni  tali da indurre le Politiche  Pubbliche a far fronte a  criticità  operative e gestionali straordinarie. I dati relativi agli arrivi nel nostro Paese consentono di osservare come, ad oggi, i  flussi migratori si pongano come fenomeno strutturale e non più emergenziale”.

Redazione