“Devono fare i conti anche con gli sciacalli, le 14 famiglie  catanesi rimaste senza casa a seguito del crollo dell’immobile di via Castromarino, in pieno centro storico a Catania”. La Cgil etnea segnala, attraverso una nota, sulla base di quanto raccontato dalle famiglie, “la forzatura e l’apertura del portone di ingresso dello stabile. Sarebbe stato anche asportato il portone del sottoscala”.

“Il primo allarme – scrive la Cgil – è stato lanciato dai vicini di casa,  e ora gli ex inquilini dello stabile temono che siano stati rubati anche oggetti o suppellettili presenti dentro gli appartamenti. Purtroppo non è concesso di entrare nei locali per motivi di sicurezza”.

In una lettera indirizzata al questore, al prefetto e al sindaco di Catania, il segretario generale della Camera del lavoro, Giacomo Rota, e il responsabile delle Politiche abitative della Cgil, Dario Gulisano chiedono “un’ urgente intensificazione dei controlli delle Forze dell’Ordine e l’apertura di un tavolo istituzionale che coordini azioni e le comunicazioni tra l’impresa CMC, con cui è in atto un contenzioso, e le famiglie; queste ultime, a un anno dal crollo dello stabile, sono ancora senza casa e si trovano nell’impossibilità di accedere ai propri beni presenti negli appartamenti sotto sequestro”.

” Le famiglie da stamattina presidiano gli appartamenti in un clima di sfiducia e paura, che di certo non giova né ai singoli cittadini né al quartiere che ha il diritto di vivere il territorio in sicurezza”.

Nella foto: la palazzina crollata di via Castromarino a Catania

Redazione