“Una verità rubata: un racconto a voce alta”. E’ questo il titolo del libro di esordio di Rosa Maria Mauceri, che sarà presentato oggi, venerdì 21 agosto, alle 20.00, nella Casa del Vendemmiatore di Via Trieste n. 22 a Santa Venerina, in provincia di Catania.

Una storia vera, autobiografica, in cui l’autrice denuncia di essere nata in una famiglia difficile e  complicata, in cui il padre biologico è un uomo violento che costringe la madre, lei e i suoi fratelli a vivere in un clima di terrore e paura sotto continue minacce. Un uomo che, secondo la scrittrice, non è degno di essere definito “padre”, ma nominato con l’appellativo di “individuo”.

La vita di Rosa Maria non è stata affetto rosea: vittima di abusi, di violenze, di atti di bullismo, di problemi di salute. Ma nonostante tutto non si è fatta sopraffare dagli eventi ed ha cercato di reagire. Rosa Maria, nata in Belgio da genitori siciliani, in Sicilia ha trascorso alcuni anni della sua  vita; da qui si è trasferita a Monaco di Baviera dove ha incontrato un uomo introverso da cui ha avuto un figlio –  “la coperta della sua vita”, come lei stessa ama definirlo –  ed oggi vive in Germania.

L’essere diventata madre l’ha fatta riavvicinare alla sua mamma. Da questo momento ha scoperto dell’esistenza di un’altra sorella  – Rosa Antonina – data per morta dopo qualche giorno dalla nascita, ma del cui decesso non vi è traccia negli archivi anagrafici del Comune di Santa Venerina, luogo in cui all’epoca viveva la famiglia. Per lei la sorella è viva, forse venduta a non si sa a chi. Da qui l’inizio delle sue ricerche per ritrovarla.

La sorte della sorella Rosa Antonina è avvolta dal mistero: “Forse sottratta alla madre e poi venduta?”

“Ho saputo della sua esistenza – spiega Rosa Maria Mauceri – circa vent’anni fa e da allora non ho mai smesso di cercarla. Ho spulciato negli archivi comunali, negli ospedali, ho interpellato i vari uffici e mi sono recata in  diversi luoghi, persino nei cimiteri  e nessuno è mai riuscito a placare la mia sete di verità. Dopo anni di indagini  e dopo risposte del tipo ‘E’ tutto nella norma’, ho riscontrato una serie di contraddizioni e le tante porte che mi sono state chiuse in faccia e i tentativi di farmi abbandonare la ricerca, mi hanno fatto supporre che dietro la scomparsa di Rosa Antonina si nasconde un vero e proprio traffico di bambini. Ma io andrò fino in fondo e scoprirò dove si nasconde mia sorella”.

Dietro questa storia di disagio e di violenza splende una luce: quella della ricerca della verità  – che per l’autrice – prima o poi verrà a galla. “Credo ancora nella giustizia, nonostante le delusioni che finora ho subito; solo la verità potrà ripagarmi di tutte le sofferenze, dei disagi e dei momenti bui che ho vissuto. Non mi vergogno di raccontare di essere stata vittima di violenza, nessuno deve stare in silenzio di fronte alla crudeltà e alla violenza”.

La scelta di presentare il libro a Santa Venerina non è casuale. E’ un omaggio al Comune pedemontano, il cui sindaco Salvatore Greco (che sarà presente alla presentazione), non si è sottratto al suo dovere di collaborazione verso la ricerca della verità aprendo le porte del Comune per la consultazione degli archivi comunali  e mostrandosi molto disponibile. 

La presentazione del libro avverrà con la proiezione di video ed immagini e con le domande all’autrice da parte della giornalista Enza Barbagallo e del pubblico. Al tavolo, oltre alla scrittrice, siederanno il primo cittadino, la consigliera Maria Assunta Vecchio e il giornalista Lucio Di Mauro. “Una verità rubata” è candidato al Premio Letterario Amazon Story Teller 2020.

Rosalba Mazza