“Secondo me, Noi potremmo fare…”
Esordiva spesso con questa frase, il nostro Luigi, quando iniziavamo a confrontarci su un nuovo progetto, una nuova iniziativa. Una frase che riassume in modo tanto semplice quanto potente lo spirito con cui ci ha insegnato a lavorare insieme: con umiltà, con quel “Noi” sempre ben evidente, e che sta alla base della parola ”Comunità”.

Quello stesso spirito che anima da quasi due decenni la straordinaria avventura che stiamo percorrendo con il Patto di Fiume, e che Luigi ha incarnato sin dagli esordi. Quel “Secondo me” significa l’umiltà e la saggezza di sapere che non esiste un solo punto di vista, che la diversità di opinioni è una ricchezza, un valore aggiunto, e che il proprio è un contributo che necessita della compagnia di altri, per formare una visione complessiva e corale.

“Noi”, perché c’è sempre un “noi” e mai un “io”, perché i personalismi hanno sempre il fiato corto e la vista miope; perché come ci ricordano, in questi giorni, le parole di Papa Francesco e la sfida del virus, “nessuno si salva da solo”: soltanto le comunità, solidali, possono e devono affrontare le sfide del futuro, Insieme. 

“Potremmo fare” è quella tensione perennemente positiva, nel proporre una soluzione o un’alternativa concreta, possibile, costruttiva. È la capacità e la voglia di sognare. Al di là della seppur sacrosanta protesta contro tutto ciò che di negativo minaccia il nostro futuro. 

Sono queste le colonne su cui si è fondata la nostra avventura, che ci ha visti in questi anni al fianco di Luigi, che spesso è stato per noi tutti una guida ed una ispirazione, un motore ed una fonte di entusiasmo.

Poco tempo fa, intervenendo ai tavoli di lavoro sul Piano Paesaggistico promosso dalla Sovraintendenza ai BBCC, Luigi pubblicamente dichiarava: “Abbiamo giustamente coinvolto in questa discussione molti tecnici: architetti, ingegneri, geologi; ma se parliamo di paesaggio, parliamo di Bellezza, e per parlare di Bellezza dovremmo invitare anche i Poeti, e i
Filosofi”.

Ecco, insieme a quel delicato, semplice equilibrio tra “me” e “noi”, insieme a quella tensione proattiva e coerente, Luigi ci lascia questa visione d’insieme, questo straordinario affresco, ad ispirarci e guidarci nel tempo che verrà.

Lui è tra quanti nei decenni hanno costruito un nuovo senso di Comunità Condivisa, e contribuito persino ad una innovazione lessicale: “simetino”, adesso, è parola che ha concreto e preciso significato. A Luigi il merito straordinario di aver piantato semi preziosi nelle fertili contrade della Valle del Simeto. A noi, adesso, il compito di rendere vivida e feconda la memoria della sua instancabile opera.

Non si trovano mai sufficienti ed appropriate parole per esprimere un dolore così grande, per la perdita di un amico, prima ancora che di un esempio. Ma il ricordo di quanto ci ha donato, con la sua presenza ed il suo esempio, ci aiuta a sentirlo ancora vicino, stretto a noi, in grado di offrirci ancora il suo immancabile e dolcissimo sorriso, ricolmo di fiducia e speranza.

Ci stringiamo, quindi, attorno alla sua famiglia, che sentiamo un po’ anche come la nostra.

Luigi, non possiamo dimenticare nulla… tutto rimarrà impresso in noi, nelle nostre menti e nelle nostre anime. Ovunque tu sia, adesso, continua a sorriderci, ne abbiamo bisogno… 
Ciao Luigi, e Grazie, immensamente Grazie…
A nome del Presidio Partecipativo del Patto di Fiume Simeto e della Comunità che rappresenta, di cui Luigi Puglisi è stato infaticabile costruttore, Stringendoci con immenso affetto intorno al cordoglio della famiglia. 

Nella foto: il compianto Luigi Puglisi in canoa nel fiume Simeto (immagine di Carmelo Caruso)

Il Presidio Partecipativo