Dai consiglieri comunali del Movimento “La Direzione Giusta”, Giuseppe Piana e Aurora Lipera, riceviamo questo contributo al dibattito sul Piano regolatore di Belpasso, che pubblichiamo:

Ci sono diversi e molteplici aspetti che vanno affrontati in merito alla questione del PRG. Una di questi è sicuramente la PARTECIPAZIONE.

La redazione del Piano Regolatore Generale appare oggi come un’occasione più unica che storica, soprattutto per questa nuova e giovane Amministrazione che non ha solo il compito di amministrare il territorio, ma soprattutto l’onere di guardare al passato e ai suoi errori, al presente e alle conseguenze di certe scelte, al futuro e alla sua prospettiva, attraverso proposte, idee, sogni. Costituisce di certo uno strumento essenziale e di vitale importanza perché, assieme all’approvazione del Bilancio, rappresenta un fondamentale strumento di programmazione del territorio, non solo in termini di edilizia, ma soprattutto in termini economici, sociali e culturali con decisioni che incideranno per sempre, da ora in poi. Al Piano Regolatore, soprattutto dalle cronache più o meno verosimili, si guarda sempre con tradizionale sospetto perché inteso come un’operazione confezionata in stanze chiuse, con decisioni prese in notturna e legate a specifici interessi particolari, speculazioni, piani di lottizzazione selvaggia, cemento. La cultura e la normativa, per fortuna, sono cambiate e auspichiamo sinceramente che vengano utilizzati e attuati termini quali partecipazione, consultazione pubblica, condivisione, ascolto dei cittadini anche attraverso la consultazione referendaria. Non a caso, a Settembre del 2014, abbiamo proposto in Consiglio il PUC Partecipato, mozione però bocciata dalla maggioranza dei Colleghi Consiglieri. Siamo più che convinti che sia di fondamentale importanza favorire momenti di discussione sul nostro territorio, confrontarsi con tutte le Componenti impegnate nella vita cittadina sulla sua evoluzione, metterne in luce specificità, potenzialità e carenze per poi proporre idee per il miglioramento dello spazio urbano ed extraurbano. Definire il suo divenire significa avviare un importante percorso di democrazia partecipata che non ha avuto precedenti nella nostra storia recente. Rappresenta la base di crescita della comunità. All’interno del nostro Movimento Politico, abbiamo quindi iniziato un percorso di dibattito e di analisi, mirato in una prima fase a “fantasticare” per poi solo successivamente scendere nelle specificità delle normative, delle regole, dei limiti e delle barriere che la legge e le risorse dovranno imporre a qualsiasi progetto, sogno, idea. Ci siamo confrontati perché consapevoli che il dibattito non serve solo ad esaltare e concretizzare il concetto stesso di democrazia, ma mira soprattutto a ridurre i conflitti e le incomprensioni legate a risoluzioni drastiche; ci siamo commisurati perché solo così si è consapevoli dei bisogni da soddisfare e dei progetti e delle risorse disponibili; solo così si può ricostruire un rapporto di fiducia tra Istituzioni e Cittadini, condividendo, programmando, conciliando quelle decisioni che incidono sulla definizione e ridefinizione del territorio. È una partita importante, decisiva, fondamentale e bisogna avere la consapevolezza, l’umiltà, la cognizione di ciò che rappresentiamo e di cosa si porta dentro questo lungo percorso: processi, analisi, considerazioni.

Dopo la bocciatura del PUC Partecipato, nel Novembre 2014, abbandoniamo temporaneamente gli incontri sulla stesura del PRG in attesa di una risposta ufficiale da parte dell’Assessorato di Competenza in merito alla posizione dell’Ing. Bisignani, incaricato come Consulente del Comune e, contemporaneamente, membro esterno del CRU (Consiglio Regionale dell’Urbanistica).
La risposta, che non individua “nessuna incompatibilità del Consulente”, giunge solo nel Marzo del 2015.

Nel frattempo:

1 – per quanto riguarda la componente politica, gli incontri si sono già conclusi da tempo. Vengono riaperti in un’unica Commissione nell’Agosto 2015. Non ci dilunghiamo sulla scarsa partecipazione negli incontri precedenti;
2 – sono avvenuti solo DUE (sottolineiamo DUE) incontri pubblici con esperti/tecnici e con i residenti dei quartieri periferici (in entrambi i casi, si è parlato di “incontri preliminari” e non definitivi);
3. le Direttive sono state approvate dalla Giunta nel Maggio del 2015, ma il punto è stato rinviato nel Consiglio della scorsa settimana (mancava pure il verbale di Commissione).

Premesso tutto ciò, riteniamo fare le nostre preliminari considerazioni partendo prima dalle criticità riscontrate.
Riteniamo, infatti, sottolineare che:

1 – la mancata digitalizzazione dei dati abbia costituito un forte handicap di partenza, soprattutto nell’approccio non tecnico da parte della componente politica. Le cartografie giganti messe a disposizione, le mappe non digitalizzate, l’accesso obiettivamente difficoltoso ai faldoni e alla documentazione hanno costituito di per sé un ostacolo allo studio di una prospettiva d’insieme, non solo dall’alto ma soprattutto verso il futuro di questo territorio (a ciò si aggiunge la grave bocciatura della mozione sugli Open Data che mirava a superare, gradualmente, questa situazione assolutamente inaccettabile);
2 – la mancanza di studi, ricerche e statistiche (dati, appunto, aperti, disponibili e riutilizzabili) su cui lavorare, considerare, fantasticare e progettare. Gli unici dati fanno riferimento al genere e all’età degli abitanti residenti ad oggi sul nostro territorio. Un po’ poco per dare il via ad una seria revisione del PRG;
3 – la mancata valutazione del PRG precedente e scaduto, in merito ad obiettivi effettivamente raggiunti e calcoli obiettivamente concretizzatisi;
4 – la mancanza degli standard urbanistici secondo la definizione data dal DM 1444/68;
5 – la “relativa” partecipazione pubblica alla stesura del nuovo PRG, di fatto parziale, forzata e soprattutto non continuativa nel tempo. Una condivisione quasi liquidata rapidamente perché ritenuta un passaggio formale, che rimarrà certamente nelle carte, ma non nella sostanza delle cose.

11^ Puntata. Continua