Pensiamo al nome della scuola (“Morvillo-Falcone”), pensiamo al ventennale della Strage di Capaci, pensiamo a come nel nostro Paese stia cambiando il vento della politica (anche nel ’92, quando fecero saltare in aria Falcone e Borsellino stava cambiando il vento della politica), pensiamo che adesso ci sono le elezioni, pensiamo che è stata colpita una scuola (e che oggi la scuola è uno dei pochissimi avamposti di legalità e di antimafia che esista nella società italiana), pensiamo che dal dopoguerra si è sempre verificata una strage quando il vecchio sistema di potere (il potere antidemocratico di sempre) stava per crollare, pensiamo a Portella della Ginestra, a piazza Fontana, a piazza della Loggia, all’Italicus, a San Benedetto Val di Sambro, a Chinnici, a Falcone, a Borsellino, a via dei Georgofili, al Velabro…. Pensiamo a tutte queste stragi che dal 1947 insanguinano l’Italia, prima di archiviare tutto come fatto casuale, o come follia di un esaltato.

Il film è già visto: la bomba nel nostro Paese non è mai servita a destabilizzare ma a “stabilizzare” un clima politico.

Questo attentato segue di pochi giorni la gambizzazione dell’Amministratore delegato dell’Ansaldo, Francesco Adinolfi, ovviamente ad opera del solito gruppo “anarchico insurrezionalista”, formato da persone “addestratissime” (secondo gli inquirenti), che più che a gente sbandata, fanno pensare a dei professionisti che devono evocare paure, che devono creare psicosi, in modo da attribuire agli anarchici ciò che gli anarchici non sono capaci di fare: ovvero attentati terroristici.

Sì, cari signori, il film è già visto. Non perdiamo la calma, uniamo le forze democratiche e rispondiamo con le armi della democrazia e della civiltà.