E se Papale e Caputo tornano di nuovo insieme? Stavolta non dovrebbe essere un matrimonio d’amore come ai bei tempi, ma d’interesse. La voce circola (almeno negli ambienti politici di Belpasso), quindi potremmo ritenerla verosimile.

Sì, perché se la parte del centrodestra rappresentata dal deputato di Forza Italia tiene ancora in frigo i suoi potenziali candidati alla poltrona di sindaco, un motivo deve pur esserci: è da mesi che si parla di Gregorio Guzzetta e di Pippo Vasta come possibili esponenti papaliani alla candidatura. Ma quando un candidato sta troppo in frigo – insegnano i vecchi saggi della politica – rischiano di congelarsi. Quindi…

Alfio Papale, deputato regionale di Forza Italia.

Quindi pare che da Palermo sia partito l’ordine di “scongelare” tutto: a Belpasso il centrodestra deve marciare unito. Ad impartirlo non sarebbe stato un personaggio qualsiasi, ma il governatore della Sicilia Nello Musumeci. Anche perché – se a livello nazionale e regionale la coalizione è vincente solo quando si unisce – non si capisce perché Belpasso, dove a giugno ci saranno le elezioni comunali, dovrebbe rappresentare un’eccezione.

Nel paese di Martoglio, fino a qualche anno fa, il matrimonio andava magnificamente: Papale faceva il sindaco e Caputo il suo vice (quest’ultimo con l’ex governatore Raffaele Lombardo e l’ex assessore Lino Leanza come riferimenti regionali).

Poi papale ha fatto il salto di qualità andando alla Regione e Caputo è diventato sindaco. Da quel momento – roba di tre, quattro anni fa – qualcosa si è inceppata fra i due. Parole grosse, accuse al vetriolo, e tanto altro. Fino ad arrivare al culmine, quando Caputo, in occasione delle scorse elezioni regionali (novembre) – in contraltare a Papale, che comunque è stato riconfermato – è riuscito a piazzare il suo vice sindaco Giuseppe Zitelli nelle liste del governatore Musumeci (“Diventerà bellissima”) e a farlo vincere.

Adesso a Palazzo dei Normanni, Zitelli e Papale siedono negli scranni della maggioranza e quotidianamente si parlano, si prendono il caffè, pranzano insieme, e ovviamente discettano di Belpasso. La cosa può anche non piacere a Caputo, ma ovviamente il neo deputato di “Diventerà bellissima” non può alterare i rapporti di buona amicizia, né tantomeno gli equilibri della coalizione, e allora con Papale “deve” parlare.

Ecco allora la notizia – trapelata qualche tempo fa – di una probabile nomina di Caputo, che precedentemente si era premurato a rinunciare alla ricandidatura di sindaco, alla presidenza del Parco dell’Etna da parte del governatore Musumeci. Ed ecco la mossa successiva – della componente caputiana – di individuare nell’ex assessore alla Solidarietà sociale Daniele Motta il candidato alla carica di sindaco al posto dell’attuale.

Il sindaco di Belpasso, Carlo Caputo

Alfio Papale non ha mosso ciglio, ha disposto le sue pedine sulla scacchiera (un paio di aspiranti “forti” alla candidatura di primo cittadino e mezza dozzina di liste pronte a far fuoco) e ha continuato a tessere la tela con Zitelli alla Regione bypassando proprio Caputo, sindaco per altri tre mesi e poi… chissà.

Come interpretare il silenzio tenuto dal primo cittadino e dai suoi consiglieri (compreso il neo candidato Daniele Motta) dopo le inchieste di questo giornale sulla futura cementificazione di uno dei luoghi più incontaminati di Belpasso come contrada Gattaino, dove Caputo aveva sbandierato ai quattro venti l’istituzione del Parco delle Torrette? In altri tempi lui stesso si sarebbe agitato, ci avrebbe risposto, riempito di insulti, indetto manifestazioni. Adesso niente. Cambia discorso e parla d’altro.

Papale dal canto suo continua a tessere la tela. Se Musumeci dice di marciare uniti, lui risponde “va bene”, anche a costo di non candidare un suo uomo e di appoggiare la candidatura di Motta, spostandosi armi e bagagli in favore di quest’ultimo.

Un’operazione che consente al deputato forzista di accreditarsi agli occhi del governatore come colui che, mettendo da parte rancori personali, lavora per l’armonia della coalizione.

Se Caputo ci starà il centrodestra stravincerà le elezioni e Papale si accrediterà come artefice principale dell’agognata unione. Se Caputo non ci starà, Papale tirerà fuori l’asso dalla manica: un candidato che avrà buone possibilità di vincere. Ma anche se perderà potrà sempre dire ai vertici palermitani e romani di aver lavorato per la compattezza del centrodestra.

Dopo le elezioni la coalizione locale si unirà: Papale sarà il lider maximo di Belpasso, Zitelli lider maximo della frazione di Piano Tavola, e Caputo – forse – andrà al Parco dell’Etna.

Luciano Mirone