È morto la notte scorsa all’ospedale Cannizzaro di Catania l’operaio tunisino di 57 anni rimasto gravemente ferito in un incidente sul lavoro accaduto ieri tra Scordia e Militello Val di Catania. L’uomo sarebbe precipitato da un’altezza di circa quattro metri da un pavimento sopraelevato che stava impiantando in un magazzino nella zona di Ambelia.
Soccorso dal 118 il 57enne è stato trasferito con un elicottero all’ospedale Cannizzaro dove è arrivato, in coma, con fratture multiple e un grave trauma cranico. Preso in carico al Trauma center è stato poi trasferito nel reparto di Rianimazione, dove è deceduto nella notte senza avere ripreso conoscenza. I carabinieri indagano per ricostruire la dinamica della tragica vicenda.
“Drammatico il bilancio del 2025 delle morti sul lavoro”. Questo il commento della Cgil e della Fillea Cgil di Catania sulla triste fine dell’operaio tunisino. Il sindacato esprime “profondo cordoglio e amarezza” per la morte dell’operaio edile di origine tunisina deceduto nella notte all’ospedale Cannizzaro, dopo il grave incidente sul lavoro di ieri pomeriggio.
“Si tratta del quattordicesimo incidente mortale sul lavoro registrato quest’anno nel territorio etneo, un bilancio drammatico che non può più essere archiviato come mera fatalità. – dichiarano il segretario generale della Cgil di Catania, Carmelo De Caudo e il segretario della Fillea Cgil, Vincenzo Cubito – Ogni vita spezzata sul lavoro è la testimonianza di una mancata prevenzione, di una cultura della sicurezza ancora troppo fragile e di un sistema che non tutela a dovere chi lavora. Rinnoviamo con forza l’appello alle istituzioni, agli organi ispettivi e alle imprese: la sicurezza non può essere un costo, ma un diritto fondamentale. È necessario rafforzare i controlli, investire nella formazione e costruire una rete di responsabilità condivisa che impedisca il ripetersi di simili tragedie”.
“Alla famiglia del lavoratore – concludono i due esponenti della Cgil – va la nostra più sincera vicinanza e solidarietà. La nostra organizzazione continuerà a battersi perché nel territorio catanese, e in tutta Italia, si affermi una cultura del lavoro dignitoso e sicuro, capace di garantire vita e futuro a chi ogni giorno contribuisce con il proprio impegno alla crescita della comunità”.
Nella foto: l’ospedale Cannizzaro di Catania, dove è deceduto l’operaio tunisino
Redazione























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