Migliaia di persone oggi sono scese in piazza, in Sicilia, per dire “basta al genocidio che si sta perpetrando a Gaza”, per gridare con una sola voce: “Free free Palestine”.

Lo sciopero di oggi per la liberazione della Palestina. Catania stamattina (Foto Antonio Mazzeo). Sopra: Palermo alla stessa ora (foto Sandra Rizza)

Da Catania a Palermo, da Enna a Trapani, si è sentito un solo possente coro. Ragazzi (soprattutto), bambini, insegnanti, avvocati, disoccupati, notai, laureati, analfabeti, hanno partecipato allo sciopero generale per “bloccare tutto il Paese se i nostri governanti non decidono, una volta per tutte, di prendere una posizione concreta contro il Governo Netanyahu, soprattutto per quanto riguarda la vendita di armi ad Israele”.

La manifestazione di Trapani (foto Salvatore Marino)

Sandra Rizza, giornalista, parla di 20mila persone che hanno riempito le piazze e le strade di Palermo. Grande successo registrato anche a Catania, ad Enna, a Trapani (e in tantissimi altri centri siciliani), anche se in quest’ultima città divergono le opinioni per quanto riguarda la partecipazione degli insegnanti (la categoria che forse, più delle altre, dovrebbe dare un segnale): secondo Salvatore Marino, docente alle superiori, l’affluenza dei professori della sua scuola è stata scarsa, mentre secondo un collega è stata “discreta” quella del corpo docenti del suo istituto.

In ogni caso, un comune denominatore ha unito tutte queste manifestazioni: la presenza massiccia di giovani, fenomeno che contraddice certe affermazioni, secondo le quali “i giovani di oggi sono ‘tutti’ disimpegnati e ignoranti”.

Enna ha risposto così (foto Elisa Di Dio)

Le foto che vedete sono state prese da Facebook e ritraggono le manifestazioni svoltesi stamattina in alcune città siciliane.

Una studentessa di Enna mentre legge le pagine di un libro (foto Elisa Di Dio)

Vogliamo concludere questo articolo con una frase della “Maestra Carla” (così si firma) che abbiamo estrapolato dai Social: “Sciopero perché sono un educatore di pace. Da 23 anni condivido le mie giornate con i bambini: li ascolto, li consolo, li sorreggo, li accompagno nella crescita, nella fatica e nella scoperta del mondo. “Appena piangono, per qualsiasi motivo, sono lì presente e pronta a rassicurarli, a dirgli che andrà tutto bene. Ma chi consola i bambini di Gaza? Chi raccoglie il loro pianto, chi li abbraccia mentre intorno a loro tutto crolla? Chi può dire loro che andrà tutto bene, quando nulla va bene? Sciopero perché da mesi porto dentro immagini che mi tormentano. Corpi, macerie, bambini senza infanzia. Mi chiedo ogni giorno come sia possibile tanto odio, tanto silenzio, tanta indifferenza. Sciopero perché ho scelto di restare UMANA. E oggi, per me, restare umani significa fermarsi. Dire basta! Schierarsi. Chiedere giustizia, pretendere la PACE! E ricorda: “Quando il pianto di un bambino non fa più rumore, è il mondo intero a essere diventato sordo”.

Sandra, Salvatore, Elisa, Ninni, Angelo, Vincenzo Maurizio, Goffredo e Antonio oggi hanno documentato si Social questo evento straordinario attraverso le loro foto che noi ci siamo permessi di riproporre, ma loro ed altri miliardi di persone fanno parte di una rete che via via si sta allargando che vuole un mondo migliore (luciano mirone).

Catania stamane (foto Angelo Di Natale)

Giovani a Palermo con la bandiera della Palestina (foto Sandra Rizza)

Un’altra immagine di Trapani (foto Vincenzo Maurizio Santangelo)

Alcuni insegnanti a Trapani (foto Ninni Passalacqua)

 

Alcuni avvocati a Catania (foto Goffredo D’Antona)

Redazione