Sei consiglieri comunali di Belpasso (Catania) chiedono alla Procura della Corte dei Conti di Palermo “di verificare se effettivamente esiste”, all’interno del loro Comune, una “mala gestio” sugli aspetti sottolineati dal Collegio dei Revisori dei Conti in merito alla gestione dei progetti del Pnrr, “e in che termini – affermano – eventualmente essa (la “mala gestio”, ndr.) sia da sanzionare”.

Per completezza di informazione, si aggiunge che nell’esposto si fa riferimento al bilancio consuntivo 2023, ma il punto saliente ed attuale del documento riguarda gli oltre 30 milioni di Euro del Pnrr utilizzati dal Comune di Belpasso per una trentina di progetti. Due aspetti apparentemente slegati, ma che, a parere dei Revisori, hanno come denominatore comune “la cattiva gestione dell’ente”, ovvero – come spiega l’enciclopedia Treccani a proposito del significato di mala gestio – “una gestione inefficace o fraudolenta di un incarico o di una funzione”, con riferimento “a una condotta gestionale imprudente, negligente o contraria agli interessi dell’ente o del gruppo rappresentato”, che “può comportare responsabilità per gli amministratori o altri soggetti incaricati”.

Ed è in merito a questa presunta “responsabilità” che gli autori della missiva, gli esponenti dell’opposizione Carmelo Carciotto, Salvo Licandri, Max Parasiliti, Andrea Paparo, Stefano Toscano e Mario Pulvirenti, vogliono vederci chiaro.

Tutto parte dalle dichiarazioni rilasciate dalla presidente del Collegio dei Revisori  Anna Maria Marchese nella seduta del Consiglio comunale dello scorso 25 luglio su sollecitazione del consigliere Stefano Toscano (e ribadite per iscritto in due lettere inviate al sindaco Carlo Caputo, al presidente del Consiglio comunale Andrea Magrì, al segretario generale Marco Puglisi e ai consiglieri comunali).

Sia oralmente che per iscritto, la dottoressa Marchese denunciava la “mala gestio” dell’ente su alcuni passaggi relativi al Piano nazionale di rinascita e resilienza (Pnrr), come a volere accendere un interesse del Consiglio comunale e dell’opinione pubblica su questo argomento, considerata la vagonata di milioni arrivata a Belpasso “per tante opere pubbliche che cambieranno il volto della città”, come ha detto il sindaco in più occasioni.

“In merito al Pnrr – risponde Anna Maria Marchese ad un consigliere comunale nel corso di quella seduta –, io, agli atti, ho quello che mi era pervenuto inizialmente da trasmettere alla Corte dei Conti: le posso garantire che mancavano parecchi progetti e le posso garantire che i progetti non erano stati indicati correttamente”.

E poi: “Quindi il Collegio dei Revisori si è recato lì per andare a rivedere passo passo tutti i passaggi del Pnrr e, mi creda, non toccava al Collegio dei Revisori, perché il lavoro doveva essere fatto a monte dai responsabili”.

“E peraltro, se non ricordo male – affermava Marchese – , la missiva (della Corte dei Conti avente ad oggetto la regolarità dei progetti Pnrr, ndr.) a noi arrivava più per conoscenza. Dico, adesso, io non sono allo studio e non ho gli atti, ma doveva essere sottoscritta poi o dal sindaco o dal segretario e non dal Collegio dei Revisori. Il Collegio dei Revisori si è quindi messo in una condizione di aiutare questo ente, senza che in realtà doveva operare ad andare a ricostruire tutti i passaggi. Io ho tutti gli atti conservati, dalla prima comunicazione che mi è arrivata all’ultima comunicazione che poi è stata trasmessa alla Corte dei Conti e le dirò di più: avevo chiesto più volte di essere messa a conoscenza (ho anche i messaggi) del momento in cui questi atti venivano trasmessi in maniera corretta alla Corte dei Conti e ho dovuto rincorrere chi di dovere per averne copia. Tutto questo io glielo posso dimostrare in qualsiasi momento”.

Il consigliere Toscano (Prima l’Italia-Lega) chiede altri chiarimenti: “Vorrei anche chiedere alla Giunta – afferma Toscano -, viste le gravi accuse, appunto della dottoressa in merito alle gravi inadempienze sul PNRR, vorrei capire come mai si è stati costretti a dover recepire una nota, un sollecito… per rimettersi in carreggiata? Cosa ha impedito di farlo prima? Perché non si è dato ascolto? Parliamo veramente di mala gestio all’ennesima potenza? È assurda una cosa del genere sul PNRR”.

Risposta della presidente del Collegio dei Revisori: “In merito al PNRR, la Corte dei Conti aveva chiesto dei chiarimenti dettagliati sullo stato del PNRR, sugli stanziamenti. L’ufficio, soprattutto l’Ufficio tecnico comunale, ha dato delle risposte assolutamente incomplete”.

Quindi: “Per scrupolo, questo Collegio dei Revisori è andata ad analizzarla dettagliatamente, rilevato che non si riusciva a venire a capo del problema, siamo venuti fisicamente lì ed è stata redatta la relazione completa e totale per la Corte dei Conti. Dopo quella, la Corte dei Conti non ha sollevato più alcun problema”.

“Questa è mala gestio – proseguiva la dottoressa Marchese –. Non dipendeva dal Collegio dei Revisori andare a sviluppare nei dettagli la risposta alla Corte dei Conti per il PNRR. A noi competeva una verifica, invece di fatto siamo venuti a redigere noi. La stessa circolare dice che questo obbligo era in capo al segretario, non certo in capo al Collegio dei Revisori”.

La presidente del “Collegio”, come si vede dalle sue dichiarazioni, in merito alla presunta “mala gestio”, tira in ballo il sindaco, il Segretario generale e l’Ufficio tecnico comunale. I consiglieri della minoranza vogliono sapere dalla Procura della Corte dei Conti di Palermo se l’accusa è fondata e in quali termini sia eventualmente sanzionabile.

Nella foto: il municipio di Belpasso (Catania)

Luciano Mirone