“Dalla piazza di Palermo parte oggi l’alternativa al governo Schifani. Mettiamo al primo posto i diritti, buttando fuori la politica dalla sanità, mettendo gran parte dei fondi regionali disponibili nella prossima manovra economica per abbattere la vergogna delle liste d’attesa. La salute e la sua tutela devono essere messe al primo posto”.
L’ORGANIZZAZIONE DEL M5S. E’ un Movimento 5 Stelle in prima fila, quello di ieri a Palermo, per la manifestazione “Sanità per tutti”, cui hanno partecipato 1500 persone provenienti da tutta la Sicilia, organizzata dallo stesso movimento, per dire “basta” ad una “sanità allo sfascio” come quella siciliana. Presenti, fra gli altri, il presidente nazionale del movimento Giuseppe Conte, il senatore Roberto Scarpinato e il parlamentare europeo Giuseppe Antoci.
All’evento hanno partecipato tanti parlamentari 5 Stelle, oltre ai rappresentanti del Pd (fra cui il segretario regionale Anthony Barbagallo), di Avs, Controcorrente, Cgil, Sinistra Futura, Prc, Pci, Psi, PeR e gruppi civici.
“Dobbiamo fare subito qualcosa per invertire la rotta di questo sistema col navigatore puntato verso il precipizio – ha detto ilo coordinatore siciliano del M5S Nuccio Di Paola – a cominciare dalla guerra contro le immortali e immorali liste d’attesa che Schifani ha azzerato solo a chiacchiere, ma che in effetti continuano ad essere più vive che mai. O questo governo fa immediatamente qualcosa di concreto o deve andare subito a casa”.
LA PARTECIPAZIONE DEL PD. “Il Partito Democratico siciliano ha aderito con convinzione alla manifestazione promossa dal M5S. Lo abbiamo fatto perchè crediamo fermamente che da questo palco si costruisce l’alternativa alle destre in Sicilia. Perchè siamo padroni del futuro. Il passato è alle nostre spalle”. Lo ha detto il segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo, intervenendo dal palco .

Lo striscione del Pd (con al centro il segretario regionale Anthonu Barbagallo) alla manifestazione “Sanità per tutti” organizzata a Palermo dal M5S. Sopra: lo striscione del M5S (al centro il leader Giuseppe Conte) che guida il corteo
“Sanità per tutti è il titolo dell’iniziativa di oggi. Sanità per tutti – ha proseguito – come prevede la costituzione all’art 32: ‘La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti’. I padri costituenti con la parola individuo scelsero l’universalità del servizio sanitario. Vi erano altre possibilità: cittadino, ad esempio, o lavoratore. Ma entrambi sono espressioni riduttive, rispetto al concetto universale di individuo”.
“Questa è la sanità che vogliamo – afferma Barbagallo – per cui una grande ministra come Tina Anselmi, la partigiana Tina Anselmi, si è battuta istituendo il servizio sanitario nazionale con la legge 833/78, per cui quando una persona sta male non conta quanti soldi ha, non conta dove è nata, di chi è figlia, o il colore della sua pelle. Solo per il fatto di essere umano ha diritto ad essere curata. Universalità sempre, rispetto ad altri modelli di altri paesi dove per curarti o hai i soldi o hai un’assicurazione privata”.
“In Sicilia purtroppo quel principio dell’universalità del servizio sanitario nazionale sancito dall’art.32 della costituzione – secondo il segretario Dem – è lontano anni luce. Gli anni del centrodestra al governo sono stati contraddistinti da scandali colossali come quello del ritardo dei referti istologici all’Asp di Trapani, o l’immagine della gamba immobilizzata con il cartone che evoca scenari che non si vedono neanche negli ospedali di guerra. Non sono mancati poi neanche gli scandali di natura giudiziaria – come quello dei giorni scorsi, l’ennesima riprova che in sicilia la magistratura arriva prima della politica. In questo quadro a tinte foschissime il governatore si è limitato a rimuovere – bontà sua – il consulente regionale a capo della cricca”.
La ricetta del Partito Democratico è semplice: “Noi crediamo invece che – ha continuato Barbagallo – serve un modello nuovo. Quello si, della sanità per tutti. Ma che passi dalla scelta dei manager migliori. Basta con questo ammiccamento dei manager scelti solo perchè hanno una tessera di partito, hanno sostenuto i soliti ras dei voti, o gestiscono pacchetti elettorali. Se vinceremo le elezioni verranno scelti i manager migliori, in base al curriculum e secondo una selezione pubblica. Il modello che si sta facendo avanti in Sicilia in questo tempo è quello in cui le segreterie politiche dei deputati compulsano direttamente le strutture sanitarie per agevolare una visita medica o un controllo al pronto soccorso. O, peggio ancora, ci sono una serie di operatori sanitari che utilizzano il proprio ruolo (pagato con i soldi dei contribuenti) per costruire consenso. Alcuni casi celebri: come i componenti delle commissioni per valutare l’invalidità civile candidati nello stesso comune dove operano”.
“E ancora – ribadisce Barbagallo -: i remuneratissimi direttori sanitari o amministrativi o componenti della direzione sanitaria o amministrativa che – senza rossore – si candidano a sindaco in uno dei comuni dell’azienda territoriale per cui lavorano”.
“La sfida – ha concluso – è quella di garantire il diritto alla salute, che passi ad esempio, dalla certezza di avere un pediatra di libera scelta per i propri figli (oggi cosa non scontata), evitare di attendere notti intere al pronto soccorso e non aspettare mesi mesi (forse anche un anno ) per una visita specialistica”.
Redazione
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