Un successo andato oltre le previsioni più rosee. Segno che a Belpasso (Catania) la sensibilità dei cittadini “per una città a misura d’uomo” (questo il titolo dell’incontro-dibattito), per il suo futuro e per lo strumento urbanistico che dovrebbe regolamentarlo (il Piano urbanistico generale, Pug, fino al 2020 denominato Piano regolatore generale, Prg), cresce come l’emergenza climatica, come la cementificazione (Belpasso, secondo la Regione Sicilia, è il primo comune dell’Isola per abusivismo edilizio), come il disagio giovanile, come la mancanza di spazi verdi, come la “desertificazione” del centro storico e la “città dormitorio” che il disordine urbanistico sta creando.

Una biblioteca comunale gremita, con gente anche in piedi, rimasta ad ascoltare fino alla fine, malgrado le oltre due ore di dibattito, per spiegare i motivi della petizione indirizzata al sindaco Carlo Caputo, in cui si chiede la stesura del Pug e il Parco delle Torrette e di via Fiume.

Enzo Guarnera, presidente dell’associazione Antimafia e Legalità durante il suo intervento

Promotori dell’iniziativa: L’Informazione quotidiano, Legambiente Circolo Etneo, le associazioni Antimafia e Legalità, Contrada Gattaino, Centro Artistico “Risvegli” e diversi cittadini a titolo personale.

Aderenti: Pd, M5S, Prc e i consiglieri comunali della minoranza di centrodestra, malgrado l’invito esteso oltre un mese fa a tutto il civico consesso, al sindaco Carlo Caputo e agli assessori.

Si sono dissociati dall’iniziativa, benché invitati a marzo: l’associazione Sciaraviva (che comprende diversi sodalizi al suo interno), il Club Alpino italiano (Cai) e la Misericordia. La prima declinando la richiesta fin dall’inizio, le altre due a pochi giorni dall’evento, malgrado il ruolo di soggetti promotori: il Cai addirittura partecipando alla stesura della petizione. Motivo ufficiale: “Pericolo di strumentalizzazione politica”.

A svelare i retroscena di queste defezioni “improvvise” lo stesso sindaco durante il suo intervento, quando ha rivelato i contenuti di una telefonata intercorsa fra lui e gli esponenti dei due sodalizi, nel corso della quale li ha esortati a dissociarsi da questa manifestazione “organizzata – ha detto – a fini politici contro di me”. Appello recepito pienamente, stando almeno alle parole di Caputo e alla soddisfazione con la quale le ha accompagnate.

Un “pericolo”, quello della “strumentalizzazione politica”, smentito indirettamente dalla presenza dello stesso primo cittadino e dal suo intervento di circa mezz’ora (il tempo riservato al pubblico era di cinque) mai interrotto né dal moderatore (il direttore di questo giornale, oggetto di diversi attacchi da parte sua: in altro articolo spiegheremo perché) né dal pubblico, nonché dal contributo al dibattito dato dall’assessore all’Urbanistica  Simone Apa.

Insomma, un confronto aperto fra cittadini ed istituzioni che si spera possa risultare costruttivo per l’impulso che si è cercato di dare all’iter del Piano urbanistico generale (scaduto da 22 anni, con il sindaco che ha contestato perfino questa parola, “scaduto”, perché un Pug “giuridicamente” non “scade”, anche se è ampiamente superato dal tempo) e mai più revisionato, come previsto dalla legge.

Antonino Recupero mentre dà un contributo al dibattito. A sinistra Enzo Guarnera, al centro il moderatore dell’incontro Luciano Mirone, direttore di questa testata

Sono intervenuti Enzo Guarnera, presidente dell’associazione Antimafia e Legalità (“Signor sindaco, mi dicono che a Belpasso lo strumento urbanistico sia fermo da 22 anni e mi dicono che lei lo abbia promesso varie volte. Perché non ha mantenuto neanche le promesse sui parchi?”); Giacomo Milazzo di Legambiente Circolo Etneo (“Un Pug non è solo l’insieme di tecnicismi come stasera vorrebbe ridurlo la politica, ma una visione di futuro e di crescita in cui la bellezza deve essere il punto centrale”); Silvana Ranza, ex presidente del Presidio partecipativo del fiume Simeto (“Un Pug non può essere fatto solo dalla politica, ma dai poeti. Secondo me si dovrebbe pensare a Belpasso come città della  scienza  e della ricerca scientifica”); Giancarlo Consoli (“Da una vita ci battiamo per il Parco delle Torrette, riceviamo promesse che sistematicamente vengono disattese. Vogliamo fatti, non parole”); Mariarosa Marcantonio (“Bisogna razionalizzare l’uso del cemento perché la terra soffre e noi da Belpasso possiamo lanciare un segnale per tutti”); Giandomenico Morabito (“Il Pug deve essere messo al centro della vita cittadina come il lavoro, l’emarginazione, la cultura e la scuola”).

Nel corso del dibattito sono intervenuti i consiglieri comunali Andrea Paparo e Carmelo Carciotto, il coordinatore del M5S di Belpasso  Danilo Rossetti e, a titolo personale, il dottor Antonino Recupero. Ma questi contributi saranno contestualizzati nell’articolo che abbiamo preannunciato nelle righe precedenti.

Alla fine le impressioni che si ricavano sono tre: l’evento, a prescindere dall’interpretazione che ognuno può dare, ha dato un contributo fondamentale al futuro di questa città; l’argomento non si è esaurito in questo pomeriggio di maggio; il dibattito andrà avanti, malgrado defezioni e maldicenze.

Redazione