In questi giorni quasi tutti i capi di Stato e di Governo, nonché numerosi politici, hanno ricordato Papa Francesco. Molti di coloro che lo hanno vituperato in vita adesso ne esaltano le doti e il messaggio, alcuni persino affermano che il Papa è stato e rimane un loro riferimento.
E in gran numero saranno presenti ai funerali. Raramente ho visto tante facce di bronzo tutte assieme. Se avessero fatto veramente tesoro dei numerosi appelli di Francesco per la pace e il disarmo, per la giustizia sociale, per una economia che abbandonasse la logica del profitto, per il pieno riconoscimento dei diritti e delle libertà a tutti gli esseri umani, adesso il mondo sarebbe diverso. Invece hanno operato in direzione opposta e contraria, e continuano a farlo senza sosta.
Bisognerebbe respingere al mittente le false condoglianze e impedire il loro ingresso alla cerimonia funebre. Ma nessuno ha questo coraggio e purtroppo gli ipocriti sono nelle prime file, attori di una oscena pantomima. I potenti della Terra possono convertirsi e cambiare le logiche perverse con le quali governano il Pianeta, ma non credo lo vogliano.
Per quello che possa valere fornisco alcune indicazioni che provengono dal magistero da un predecessore di Francesco, Paolo VI, che scriveva così nella Enciclica Populorum Progressio:”Si è instaurato un sistema che considera il profitto come motore essenziale del progresso economico, la concorrenza come legge suprema, la proprietà privata dei mezzi di produzione come un diritto assoluto, senza limiti né obblighi sociali corrispondenti. Tale liberismo senza freno conduce alla dittatura generata dall’imperialismo internazionale del denaro. Non si condanneranno mai simili abusi.”
Papa Francesco diceva le stesse cose del suo predecessore, e se i potenti della Terra vogliono rendergli veramente omaggio seguano tali indicazioni e abbiano la forza di immaginare un mondo diverso da quello attuale.
Purtroppo sono ancorati al potere inteso come arroganza e prepotenza, egoisticamente rinchiusi nei loro privilegi. Forse un giorno ciò sarà possibile, ma ad una condizione, che la vita di ciascuno non resti reclinata su se stessa e non venga inghiottita dal peso del passato.Si chiedeva Nietzsche:” C’è ancora del caos dentro di voi, c’è ancora una stella danzante?”.
Enzo Guarnera
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