“Sul ritorno delle Province e sull’elezione diretta degli organi il percorso è segnato. In Sicilia dopo il fallimento della legge Crocetta c’è già un disegno di legge pronto per l’esame del Parlamento regionale. Attendiamo ora che Roma faccia la sua parte. Vogliamo che il governo dei tecnocrati venga sostituito da una democrazia partecipata”. 

A cominciare a sparare i primi fuochi sull’istituzione delle nuove Province  siciliane è Vincenzo Figuccia, deputato regionale della Lega e questore dell’Assemblea regionale siciliana.

“È sotto gli occhi di tutti – dice Figuccia – che i servizi gestiti dalle ex province sono peggiorati. Quali sono le strade provinciali che hanno avuto un’adeguata manutenzione? E quali sono i progetti e le manutenzioni sulle scuole superiori?”, chiede il deputato in una nota.

“Per non parlare – afferma il deputato della Lega – dell’azzeramento dei servizi di welfare per i disabili, abbandonati a se stessi. Basta con il qualunquismo sui costi della democrazia. La rappresentanza diretta assicura attenzione e un reale governo della cosa pubblica”. 

Nella foto: Palazzo dei Minoriti, sede di rappresentanza dell’ex Provincia regionale di Catania

Redazione