Approvati a Catania tutti i progetti finanziati con i fondi del Pnrr, presentati da I Siciliani giovani e dell’Arci, che riguardano immobili confiscati alla mafia da riconvertire a centri con finalità sociale. Lo annuncia oggi il giornale diretto da Riccardo Orioles.  

“È una bella notizia e una grande vittoria”, si legge. “Tutti i progetti presentati dal Comune di Catania per il bando dell’Agenzia per la coesione, su fondi PNRR, per valorizzare i beni confiscati, sono stati approvati”.

“Anche il progetto del Comune di San Gregorio sulla villa del boss Nitto Santapaola è stato approvato. Alla faccia dei mafiosi e dei cavalieri! Due milioni centottantuno mila euro saranno concessi al Comune di Catania, cinquecentonovantacinque mila euro saranno concessi al Comune di San Gregorio. Le ville che furono residenza del boss mafioso Nitto Santapaola, abbandonate da decenni, diventeranno un centro antiviolenza, un centro per attività con persone con autismo e un centro per la promozione della legalità”.

“A Catania in via Anapo – prosegue I Siciliani giovani – , vicino al lungomare, in un grande magazzino confiscato al boss mafioso Nitto Santapaola è stato finanziato il progetto del comune che punta a trasformare l’immobile, tra le altre cose, in un supermercato solidale. Investimento 885 mila euro. In contrada telegrafo vecchio, nel quartiere di San Giorgio in un terreno confiscato alla mafia, mai utilizzato, si realizzerà uno spazio verde con area gioco per le bambine e i bambini. Investimento 177 mila euro. Al villaggio Cielo Azzurro, a Vaccarizzo, nel quartiere sul mare della playa, in una villa con piscina confiscata alla mafia e abbandonata, si realizzerà un centro educativo per minori e una colonia marina sociale. Investimento 282 600 euro”.

“In via Castello Ursino – si legge ancora -, in una bottega prima utilizzata da una ditta di onoranze funebri confiscata alla mafia, al numero 35, si realizzerà un progetto per la realizzazione di un centro per la prevenzione della marginalità sociale, uno spazio culturale polifunzionale. Investimento 160 mila euro”.

“In viale Castagnola nel quartiere di Librino – spiega I Siciliani giovani -, in una bottega confiscata a Orazio Buda, utilizzata prima come centro scommesse, poi saccheggiata, abbandonata e lasciata al degrado, il comune realizzerà uno spazio aggregativo per i minori del quartiere. Investimento 211 mila euro”.

“Infine – concliude l’articolo – in un palazzo nobiliare di via Etnea, dal quale si accede da via Monte Sant’Agata, attaccato a Palazzo Tezzano, in un bellissimo e lussuoso appartamento, però abbandonato da sempre, in uno dei primi beni confiscati alla mafia a Catania, si realizzerà il primo ufficio per i beni confiscati, rivolto ad associazioni ed enti di terzo settore. Uno dei progetti più lungimiranti. Investimento 466 mila euro”.

“Verrebbe da dire, ‘ce l’abbiamo fatta. E così è. La sinergia tra associazioni, che hanno acceso i riflettori sulla malagestione dei beni confiscati, e comune, ha funzionato. Grazie al coraggio di chi ha denunciato e non ha abbassato la testa, grazie alle istituzioni che si sono messe in ascolto, grazie a funzionari preparati che hanno scritto progetti validi e in grado di passare la selezione. Un processo virtuoso che ora terremo sotto controllo, con entusiasmo e precisione. I lavori devono iniziare subito, il Comune deve predisporre immediatamente le risorse umane e tecniche necessarie perché neanche un euro venga sprecato o perso”.

Redazione