“Deturpata un’area di rilevanza storico-ambientale” attraverso uno “scavo abusivo” nella superficie tutelata delle Salinelle di Paternò (Catania). Attraverso questo comunicato, le associazioni della Valle del Simeto – il Presidio partecipativo del Patto di Fiume Simeto e l’Archeoclub Paternò “Ibla major” –  denunciano “il grave atto”, chiedono “più tutela e controlli” e sollecitano gli enti preposti “a sovrintendere questo spazio prezioso non solo per la città, ma per l’intera comunità scientifica e culturale internazionale”. Questo il testo:

“Le Salinelle del campo sportivo di Paternò – Geo Sito istituito con Decr. Ass.to Territorio e  dell’Ambiente n 581 del 01 Dicembre 2015 – hanno subìto una manomissione rilevante attraverso uno scavo clandestino, assimilabile ad un invaso delle dimensioni di circa 20 metri. Fenomeno di vulcanesimo secondario, il luogo è per antonomasia iconico della città, è oggetto di monitoraggi costanti da parte dell’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) di Catania e in quanto sede di uno dei più importati santuari dell’antichità è sotto la diretta tutela della Soprintendenza ai BB.CC.AA. (Beni Culturali e Ambientali) di Catania.

Lo scavo abusivo realizzato nell’area tutelata delle Salinelle di Paternò (Catania) e denunciato dal Presidio partecipativo del Patto del Fiume Simeto e dall’Archeoclub Paternò “Ibla Major” . Sopra: lo scavo con uno scorcio dello stadio

Le Linee guida dei geositi in Sicilia (Decr. Ass.to TT.AA del Luglio 2019) imponevano alle Amministrazioni locali, di predisporre entro due anni dalla pubblicazione del decreto, un piano di salvaguardia, rischio e fruizione delle aree in su cui si trovano i geositi ma nella maggior parte dei casi, non è stato fatto nulla in merito.

Le Salinelle, prive di controllo e tutela, rischiano di diventare una “cava” a cielo aperto. Le associazioni culturali, ambientali e la comunità locale desiderano sollecitare gli enti preposti alla tutela, valorizzazione e conservazione dell’area, quali il Comune di Paternò, la Regione Sicilia, il Nucleo Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale e l’INGV di Catania a sovrintendere questo spazio prezioso non solo per la città, ma per l’intera comunità scientifica e culturale internazionale.

La presenza attuale dell’invaso è un rischio. Essendo stato realizzato abusivamente non rispetta i canoni minimi di sicurezza e le acque salmastre e fangose possono essere pericolose per chiunque fruisse dell’area. Siamo in attesa dell’avvio dei lavori di rigenerazione dell’area a cura dell’INGV e della Soprintendenza ai BB.CC.AA di Catania, auspichiamo che venga subito messa in sicurezza l’intero sito e chiediamo alle autorità competenti di provvedere a ripristinare la morfologia preesistente delle Salinelle e, soprattutto, di indagare per individuare gli autori di questo gesto brutale che offende l’ambiente e la dignità dell’intera comunità”.

Redazione