“A Palazzo delle Aquile sarà fatta una profonda ristrutturazione, i lavori dureranno 2/3 anni. Io sarò un sindaco errante tra Palazzo Palagonia e Palazzo Comitini con qualche incursione a Villa Niscemi quando sarà disponibile perché pare che la legionella sia indebellabile”.

Lo dice conversando con l’ANSA il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla. Il Consiglio comunale e gli uffici amministrativi dovrebbero trasferirsi a Palazzo Comitini. Ma su questo c’è la netta opposizione dei sindacati.

“Le azioni coatte e coercitive di prendere possesso di stanze già occupate per anni da lavoratori dipendenti si scontra e sta creando non solo disagi e forti lamentele da parte dei lavoratori dell’ex Provincia, ma la promiscuità con altri soggetti provenienti dagli uffici comunali che rischia di tradursi in una macro-allocazione confusionale e poco gestibile per via tra l’altro di lavoratori sottoposti a un regime orario e contrattuale di per sé differente”.

Per i sindacati inoltre è “inopportuno e dannoso per le già precarie condizioni di sala Martorana (le preziose maioliche in primis) farvi svolgere i lavori consiliari del Comune” e suggeriscono alla Sopvrintendenza ai beni culturali di negare il trasloco”.

“Bisogna spegnere i conflitti, nelle prossime ore mi cimenterò per questo”. Certamente – afferma il sindaco – non si può mettere in tenda il Consiglio comunale. E’ necessaria una leale collaborazione istituzionale”.

Nella foto: Palazzo delle Aquile, sede del municipio di Palermo

Ansa