“No l’inceneritore a Gela. Basta impianti tossici”. Questo lo slogan del Comitato spontaneo sorto nella città siciliana dopo la notizia data nei giorni scorsi dal presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, dell’installazione di un grosso impianto che dovrebbe bruciare la spazzatura della Sicilia, rispettivamente a Gela e a Catania.

I sostenitori del “No” si daranno appuntamento sabato 14 maggio 2022, alle 16,30, presso i locali di via Giovanni Verga 101, per discutere della decisione del governo siciliano che nell’Isola non tutti condividono, soprattutto a Gela dove il tributo per la presenza del Polo petrolchimico è altissimo a causa delle morti per tumori e leucemie causate dallo stabilimento.

”Dopo l’avviso di manifestazione d’interesse della Regione Sicilia (alla realizzazione dell’inceneritore, ndr.) – dicono i promotori del No – sono state individuate le aziende che dovrebbero gestire due impianti di incenerimento ed i siti in cui dovrebbero sorgere: uno a Gela e uno a Catania”.

“La decisione da parte della Regione – spiegano i componenti del Comitato – vorrebbe imporre, nuovamente, un’ulteriore avvelenamento ed una maggiore devastazione di territori e di comunità che già pagano sulla propria pelle da molti anni il vero risultato di queste politiche”.

“Sono le comunità – affermano gli oppositori all’inceneritore – che dovrebbero decidere sui territori che abitano, a maggior ragione quando le decisioni riguardano la vita e la tutela delle persone e del territorio. Gli inceneritori, infatti, hanno un impatto distruttivo sulla salute e su ciò che li circonda, che andrebbe a moltiplicarsi con gli impatti già esistenti in queste zone già devastate”.

Nella foto: lo stabilimento petrolchimico di Gela (Caltanissetta)

Redazione