“Durante un Consiglio dei ministri di soli otto minuti, convocato d’urgenza, in un panorama nazionale distratto dalla guerra in atto, Mario Draghi, con l’approvazione della sua maggioranza, ha annunciato che, se necessario, porrà la questione di fiducia per accelerare l’approvazione del disegno di legge ‘Concorrenza’ entro il 31 maggio con il pretesto di accedere ai fondi stanziati nel PNRR”.

Il movimento Azione civile (Ac) di Antonio Ingroia – pur non presente in Parlamento – attacca il Governo Draghi sull’ultimo ddl ed allarga il raggio d’azione su tutta la politica portata avanti da Palazzo Chigi, non risparmiando bordate al premier.  

“Il DDL Concorrenza – scrive Ac – rappresenta il colpo definitivo allo stato sociale che è alla base dell’impianto costituzionale della nostra Repubblica. Infatti, prevede la privatizzazione di tutti i servizi pubblici locali quali rifiuti, energia, sanità, trasporto pubblico locale, servizi sociali e culturali, telecomunicazioni, acqua, il bene comune per eccellenza, tradendo la volontà di 27 milioni di italiani/e che avevano votato per l’acqua pubblica nel Referendum del 2011”.

“Con questo colpo di mano – si legge nel documento di Azione civile -, Draghi ed il suo governo dei ‘peggiori’ realizza il progetto annunciato durante il suo discorso d’insediamento, in cui dichiarava che non ci sarebbe stato più posto per i ‘piccoli’. Il futuro apparterrà alle multiutility. Nel suo ruolo di soldatino dell’asse atlantico, di paladino del liberismo più efferato, tradisce e smantella quella Costituzione sulla quale, ipocritamente, ha giurato assieme al suo governo di servi”.

“L’approvazione del DDL Concorrenza – aggiunge la nota – , complementare al progetto delle autonomie differenziate, basate sul principio del profitto, produrrebbe conseguenze devastanti nel nostro Paese: riduzione di diritti, precarietà, povertà, forti disuguaglianze tra regioni e tra cittadini/e. Si realizzerebbe la vera secessione di tristissima memoria”.

“Azione Civile con il suo Presidente Antonio Ingroia – prosegue il comunicato -, si appellano a quel poco di coscienza rimasta nei nostri parlamentari perché votino NO! a questo scempio della nostra democrazia, perché non calpestino il sangue dei parigiani che, a costo della vita, ci hanno permesso di avere quella che è conosciuta come “la più bella del mondo”, la nostra Carta, oggi vessata, calpestata, offesa, vergognosamente cancellata. Azione Civile, si batterà, strenuamente, assieme a tutte le forze democratiche della Repubblica, perché si arrivi al ritiro del DDL concorrenza”.

Redazione