Firmato a Taormina un “protocollo d’intesa” tra il sindaco del comune messinese Mario Bolognari e il collega di Paternò (Catania) Nino Naso, assieme a Francesca Busacca, presidente dell’Associazione Cantastorie Busacca per “valorizzare la canzone narrativa e lo spettacolo di piazza dei cantastorie”.

Un evento importante per il rispetto e la promozione dell’identità siciliana nel mondo, che non poteva non svolgersi nella capitale del turismo siciliano, dove si è chiusa ieri la mostra – aperta per alcuni mesi ai turisti di tutto il mondo nella centralissima piazza IX Aprile – dedicata al mitico cantastorie Ciccio Busacca (ospite fisso degli spettacolo del Premio Nobel Dario Fo), nato a Paternò nel 1925 e morto a Milano nel 1989.    

Il Protocollo d’intesa firmato da Francesca Busacca (presidente dell’omonima associazione), dai sindaci di Taormina (Messina) e Paternò (Catania), Mario Bolognari e Nino Naso. Sopra: il cantastorie Ciccio Busacca 

Una chiusura in grande stile, culminata con la Festa della Liberazione, che ha avuto come momento clou lo spettacolo “Disideriu Sicilianu”, “inno alla libertà, alla giustizia sociale e alla pace che Cicciu Busacca compose e cantò per una Sicilia metafora del mondo, di un mondo in lotta per risolvere miserie, ingiustizie, abusi, calamità e guerre”.

Prima del concerto sono intervenuti i primi cittadini di Taormina e di Paternò, assieme a Leoluca Cascio, attento documentarista che per questa mostra ha messo a disposizione parte della sua collezione, e i docenti Mauro Mangano (ex sindaco di Paternò) e Nino Tomasello per gli importanti contributi che da tanti anni forniscono allo studio e alla diffusione dell’arte dei cantastorie.

Lo spettacolo si è avvalso della presenza di Francesca Busacca (nipote del grande cantastorie e presidente dell’omonima associazione culturale di Paternò, attivissima nel promuovere i saperi, la letteratura come lo spettacolo dei cantastorie) e di Mauro Geraci (antropologo culturale dell’Università degli Studi di Messina, da decenni studioso ma anche interprete e continuatore della canzone narrativa) che, attraverso storie e ballate tratte dal vastissimo repertorio di Busacca (come di altri importanti cantastorie come Ignazio Buttitta, Franco Trincale, Dina Boldrini) hanno voluto mostrare l’attualità del poeta-cantastorie.

Una figura, afferma Francesca Busacca, “che rivela, oggi più che mai, sorprendenti e attualissime potenzialità comunicative e conoscitive”. Non un messaggio localistico, ma universale e attuale: “La denuncia comunicata in forma di poesia e musica contro  la mafia, le dittature, l’immigrazione, la violenza e la guerra”. Un momento intenso ed emozionante per le persone presenti.

Redazione