Il centrodestra siciliano ancora spaccato sulle candidature alla presidenza della Regione e alla carica di sindaco di Palermo. Due elezioni che si svolgeranno a pochi mesi di distanza l’una dall’altra: nel capoluogo siciliano si voterà a giugno, per le regionali in autunno, ma nella coalizione si registrano delle turbolenze che nelle ultime ore tendono a rasserenarsi. Per capire l’aria che tira all’interno del centrodestra, vediamo le dichiarazioni dei leader riportate dall’Ansa

“Se la coalizione di centrodestra non darà l’ok alla ricandidatura di Nello Musumeci per la presidenza della Regione Siciliana, Fratelli d’Italia su Palermo andrà avanti con Carolina Varchi, già in campo, senza accordi con gli alleati”. L’indiscrezione trapela da fonti vicine alla candidata sindaco di FdI. “Varchi al momento è in campo con tre liste pronte”, affermano da Fratelli d’Italia: “Serve una conferma unitaria di tutti i partiti al governo alla Regione, siamo pronti a fare accordi su tutto, ma se non c’è l’ok a Musumeci a Palermo si va avanti con la nostra candidata”.

La Lega-Prima l’Italia, intanto, ufficializza la candidatura di Francesco Scoma a sindaco di Palermo. “Siamo al lavoro con Scoma per dare a Palermo un’amministrazione finalmente all’altezza e non si può più tornare indietro: crediamo nell’unità della coalizione e chiediamo agli alleati di sostenere la nostra proposta”, dice il segretario della Lega in Sicilia, Nino Minardo.

“Sarà una campagna elettorale entusiasmante – aggiunge – per spiegare cosa vogliamo fare per Palermo. Non c’è più tempo da perdere ed è necessario partire”. Secondo alcuni pontieri del centrodestra, l’ufficializzazione da parte della Lega della candidatura di Francesco Scoma a sindaco di Palermo potrebbe favorire un accordo con Fratelli d’Italia per la ricandidatura alla Regione siciliana del governatore uscente Nello Musumeci, già appoggiato dal partito della Meloni: se così fosse, Carolina Varchi, in campo a Palermo per FdI, dovrebbe ritirarsi. La Lega avrebbe accelerato in queste ore dopo contatti che ci sarebbero stati a Roma tra Salvini, Cesa e Tajani. 

Il presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci, dal canto suo, dichiara: “Quando sono arrivato a Palazzo D’Orleans abbiamo trovato cinque anni di macerie. E non avevamo messo nel conto un anno e mezzo di blocco per via della pandemia di Covid-19, che ha occupato il 70% del nostro tempo”.

“Abbiamo seminato tantissimo in questi anni e lo faremo ancora – dice Musumeci in un post su Facebook – . Ma abbiamo ancora il diritto di raccogliere. Lo dice la legge del contadino: chi semina raccoglie. Sono cose note a tutti, che ho già spiegato lo scorso anno pubblicamente e in maniera trasparente. Com’è mio solito fare”.

Nella foto: il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci

Redazione