Un Piano di mobilità pieno di contraddizioni e di incongruenze. E’ la critica che il Pd di Catania muove all’Amministrazione comunale riguardo alle strisce blu, alla pedonalizzazione e al servizio di trasporto pubblico. 

“Non pare che le condizioni di trasporto – dice Jacopo Torrisi, delegato Pd della Città Metropolitana di Catania – , specie per i pendolari che quotidianamente vengono in città, sia migliorato di molto. Il Comune di Catania lancia degli abbonamenti a prezzo straordinariamente conveniente (20 euro l’anno): peccato che soltanto 8 mila sono quelli disponibili e potranno essere acquistati solo fino ad esaurimento. E tutti gli altri? Le migliaia di persone che non arriveranno ad acquistare questi convenienti abbonamenti cosa faranno?”.

“Gli aumenti sulle strisce blu graveranno solo su di loro? – incalza Torrisi – . Non sarebbe stato più logico garantire prima un sistema di trasporto pubblico a prezzi vantaggiosi (per tutti però, non solo per i più lesti ad acquistarlo) e introdurre dopo meccanismi di dissuasione all’uso delle macchine?”

“Durante il Focus sulla mobilità promosso dal Partito Democratico insieme a molte associazioni, a partire da quelle ambientaliste, al Movimento 5 Stelle ed alla Comunità di Sant’Egidio, pochi mesi fa, ne avevamo discusso anche con i vertici dell’Azienda municipale trasporti e della Ferrovia circumetnea (Fce), ai quali è stato riconosciuto un cambio di passo: tutti erano d’accordo di procedere ad una pedonalizzazione che andasse di pari passo con un miglioramento del servizio di mobilità pubblica in tutto il territorio della provincia”.

“Invece, come al solito, a Catania le cose si fanno al contrario. Non sarebbe stato più onesto dire che l’Amministrazione ha necessità di fare cassa? Perché spacciare per un servizio innovativo un nuovo e palese balzello?”.

“Questo piano – conclude l’esponente Pd – tutto ci pare fuorché integrato. Noi non ci rassegniamo e su queste questioni, come su tante altre, continueremo a fare proposte utili per cambiare il volto delle nostre comunità”.

Redazione