Un ennesimo dramma legato al consumo di droga, un ennesimo giovane che picchia i genitori per ottenere i soldi, in modo da procurarsi quel momento “psichedelico” del quale non riesce a fare a meno. A Scordia (Catania) un padre e una madre, dopo anni di vessazioni e di violenze, al colmo dell’esasperazione, non hanno potuto fare a meno di rivolgersi ai Carabinieri per denunciare il proprio figlio.    

Ecco quindi che la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Caltagirone, nell’ambito delle indagini a carico di questo 30enne indagato per il reato di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali ed estorsione, ha richiesto ed ottenuto nei suoi confronti la misura cautelare degli arresti domiciliari presso un istituto di cura e assistenza, eseguita dai Carabinieri della Stazione di Scordia.

Le indagini svolte – scrivono gli inquirenti – hanno fatto luce sulle condotte abituali e reiterate poste in essere dal giovane nei confronti di entrambi i genitori conviventi, consistite in maltrattamenti fisici e psicologici, sovente compiute sotto l’abuso di sostanze stupefacenti al fine di ottenere denaro e oggetti in oro per procurarsi la droga.

Il giovane avrebbe instaurato in casa un vero e proprio regime di terrore, sottoponendo i genitori a violenze, minacce, aggressioni fisiche e danneggiamenti di mobili e suppellettili dell’abitazione, tanto da far temere ad entrambi costantemente per la propria incolumità.

In particolare, la madre, in preda all’ansia e alla disperazione, avrebbe avuto anche difficoltà a dormire di notte mentre il padre in uno dei tanti episodi di violenza, minacciato di morte con un coltello, sarebbe stato costretto a rifugiarsi presso l’abitazione della nonna paterna.

La situazione già grave sarebbe degenerata a partire dal mese di ottobre 2021, allorquando il 30enne agendo con evidente ingravescente serialità e in preda alle crisi di astinenza avrebbe prostrato la resistenza dei genitori.

A metà ottobre, per futili motivi, il giovane avrebbe sferrato pugni alla testa e alle spalle della madre cagionandole lesioni personali consistite in ” trauma cranico minore, trauma da strattonamento alle spalle, stato di agitazione reattivo, ecchimosi al dorso”, giudicate guaribili in 10 giorni, iniziando poi a danneggiare mobili e suppellettili in casa.

In occasione di un litigio con un parente a metà del mese di novembre, il 30enne avrebbe nuovamente aggredito la madre, intervenuta per separarli, provocandone una violenta caduta a terra.

A fronte del diniego dei genitori di consegnargli il denaro richiesto, lo stesso poneva in essere quotidiane condotte minacciose consistenti, tra l’altro, nello scaraventare a terra un televisore, nel lanciare le posate in strada, nel danneggiare la ringhiera di una scala con calci, nel tentativo di incendiare un divano con un accendino, nel rompere con un martello una porta a vetri del vicino di casa, nonché nel tentativo di appiccare il fuoco alla predetta porta.   

Nel mese di dicembre 2021, il giovane avrebbe discusso animatamente con la madre e preteso poi che gli consegnasse i documenti per riscuotere la pensione ed ancora, a metà del mese di febbraio, l’ennesimo danneggiamento, questa volta dei mobili della cucina sempre con lo scopo di ottenere denaro. 

Gratuità e futilità delle condotte poste in essere dal figlio hanno valicato ogni soglia di sopportazione dei genitori che, all’apice della disperazione, si sono dunque rivolti ai Carabinieri di Scordia.

L’uomo si trova tuttora sottoposto agli arresti domiciliari presso un istituto di cura e assistenza.

Nella foto: la Stazione dei Carabinieri di Scordia (Catania)

Redazione