“Siamo alquanto angosciati per il futuro dell’Acoset e vogliamo rendere pubblico il nostro timore perché si intervenga subito, prima che sia davvero troppo tardi.” A chiedere attenzione sull’Acoset, società di servizio idrico partecipata da diversi Comuni della provincia di Catania, sono le sigle sindacali Ugl, Cgil e Cisl, “Quasi ogni giorno – dicono i sindacati – riceviamo segnalazioni e lamentele da parte dei lavoratori sull’attuale gestione di una delle realtà pubbliche più rilevanti del nostro territorio metropolitano, considerato che allo stato attuale serve un’area popolata da oltre 250 mila abitanti (ovvero quasi tutti i centri pedemontani fino a raggiungere Bronte)”.
“Una struttura – dice la nota – che stava godendo di piena salute, soprattutto economica, ma che da qualche mese sembra non navigare in buone acque a tal punto da accusare difficoltà anche nel pagamento delle fatture del servizio elettrico, con il pericolo di bloccare la produzione dei pozzi ed arrecare disservizi gravi all’utenza” .
“Sicuramente – spiegano Ugl, Cgil e Cisl – il caro bollette di quest’ultimo periodo ha reso ancora più complicato il conto delle spese per l’Acoset, visto che la stessa è a tutti gli effetti una partecipata ‘energivora’. Ci si chiede come mai l’azienda, pur essendo per tempo a conoscenza dell’incremento delle tariffe per l’energia, non abbia assunto i provvedimenti opportuni. Oggi, infatti questa mancanza rischia di ricadere sui lavoratori e sulle utenze servite”.
“Lanciamo, quindi, un appello – dichiarano i sindacati – agli enti comunali soci, perché si possa intervenire con immediatezza, poiché non può essere più tollerata una conduzione societaria poco oculata che va ad intaccare chi lavora e, principalmente, gli utenti che pretendono giustamente un servizio funzionante senza ulteriori ed immotivati aggravi di costo. Per questo motivo – concludono le segreterie provinciali – alla fine dell’assemblea sindacale con i lavoratori che si è tenuta ieri abbiamo proclamato lo stato di agitazione del personale, riservandoci ulteriori azioni ancora più incisive in assenza di risposte concrete”.
Redazione
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