Si profila un lungo contenzioso per i bus che dovrebbero transitare sulle alte quote del versante ovest dell’Etna (quello più incontaminato, territorio fra Bronte e Maletto). Da un lato gli ambientalisti, con ben otto associazioni che qualche mese fa hanno presentato ricorso al Tar giudicando il provvedimento incompatibile con il regolamento dell’ente Parco (assieme al gruppo del Movimento 5 Stelle presente all’Assemblea regionale siciliana che sull’argomento ha presentato un’interrogazione); dall’altro lato i sindaci di Bronte e di Maletto (Catania), Firrarello e De Luca, in compagnia del presidente del Parco dell’Etna, Carlo Caputo, che difendono a spada tratta l’autorizzazione rilasciata dallo stesso ente, con l’assessore regionale Territorio e Ambiente, Toto Cordaro (e si presuppone l’intera Giunta regionale presieduta da Nello Musumeci) che prima dice “ni”, poi “no”, e infine “sì”.   

L’incontro avvenuto alla Regione Sicilia per discutere del transito dei bus sulle alte quote dell’Etna . Sopra: il Piano dei Grilli, uno dei luoghi più suggestivi del versante ovest del vulcano   

       

Ed è questo “sì” a far cantare “vittoria” ai due sindaci etnei, che stasera attraverso un comunicato, affermano: “I bus turistici potranno accompagnare i turisti nel versante nord ovest del Parco dell’Etna. In attesa che sull’autorizzazione concessa dal Parco dell’Etna ai Comuni si esprima il Tar, i sindaci, da Palermo, hanno riportato una bella vittoria”. 

E poi: “Dopo che l’Assessorato regionale al Territorio e Ambiente, a seguito di una interrogazione, ha chiesto al Parco dell’Etna di revocare l’autorizzazione rilasciata ai Comuni di Bronte e Maletto, per ‘attivare un servizio di fruibilità del versante ovest del Vulcano con finalità turistiche, mediante l’accesso autorizzato di veicoli ecocompatibili’, i sindaci di Bronte e Maletto, con il presidente del Parco dell’Etna, hanno ottenuto il dietrofront da parte della Regione”.

“Forti delle loro idee – spiega la nota – i primi cittadini hanno chiesto un incontro a Palermo, riuscendo a convincere i vertici dell’Assessorato regionale sulla legittimità dell’autorizzazione”.

“Al vertice a Palermo – si legge nel documento -, ospiti del direttore dell’Assessorato, dott.  Giuseppe Battaglia presente con i dirigenti regionali Giuseppe Maurici e Giorgio Occhipinti, hanno partecipato i sindaci di Bronte e Maletto, Pino Firrarello e Giuseppe De Luca, l’avvocato del Comune di Bronte, Antonella Cordaro, il presidente del Parco dell’Etna, Carlo Caputo ed il direttore dell’Area protetta, ing. Giuseppe Di Paola. Con loro anche il deputato Giuseppe Zitelli”.

Ha affermato il sindaco di Bronte: “Prima gli ambientalisti si sono rivolti al Tar che si esprimerà il 12 maggio – dice il comunicato -. Poi la Regione ha chiesto al Parco di rivedere l’autorizzazione, quando io non ho mai visto l’ingegnere Di Paola concedere nulla che potesse minimamente minacciare l’ambiente. Certi di essere nel giusto – continua – abbiamo chiesto udienza chiarendo la vicenda. Appena abbiamo spiegato le peculiarità del provvedimento, i dirigenti dell’Assessorato non hanno potuto che confermare la legittimità delle nostre richieste”.

“Del resto – ha continua Firrarello – lo stesso assessorato, mesi fa, ha presentato un bando per favorire l’incremento turistico sull’Etna. Mi preme sottolineare però un aspetto: i territori sono proprietà dei Comuni ed in questi territori per 40 anni nulla è stato fatto per incrementare il turismo che tutti vogliamo realizzare nell’interesse della salvaguardia della natura. E’ arrivato il momento di valorizzare l’Etna con criteri concreti e non su radicali ideologie”.

“Soddisfatto” anche il sindaco di Maletto, Giuseppe De Luca: “Il confronto – ha detto – ci ha permesso di chiarire ogni aspetto. Alla fine l’Assessorato, che ringrazio, non solo si è convinto della legittimità e della sostenibilità delle nostre richieste, ma anche sulla conformità dell’Autorizzazione concessa dalla direzione dell’Area protetta”.

“L’assessorato – ha affermato il presidente Caputo – ha accolto le nostre motivazioni e ritirata la richiesta di revoca del provvedimento autorizzatorio del Parco perché rilasciato coerentemente con le norme che regolano l’Area e non produce nessun impatto significativo. L’attività di trasporto con minibus ecocompatibili, infatti – spiega ancora il presidente del Parco dell’Etna -, avviene su pista forestale, cioè su percorso la cui funzione è proprio quella di permettere gli spostamenti su mezzi per le attività di manutenzione, per la sorveglianza e per la fruizione turistica regolamentata. Trovo fuorvianti – ha aggiunto – ed esagerate alcune critiche su questa autorizzazione. Il Regolamento di fruizione all’art 7.1 (‘Transito di veicoli a motore’) recita che sono esclusi dal divieto di transito e accesso nelle zone A e B del Parco i mezzi motorizzati delle ditte autorizzate a svolgere servizi escursionistici”.

“L’autorizzazione concessa dal Parco ai Comuni – dice ancora la nota del Comune di Bronte – prevede che con bus elettrici o anche con motore euro 6 si possa raggiunge la pista altomontana partendo da Piano dei Grilli fino al rifugio La Nave, percorrendo una strada forestale esistente che attraversa boschi di rara bellezza, panorami mozzafiato e luoghi incantati fino ad oggi quasi sconosciuti”.

Redazione