L’impennata dei contagi preoccupa, e non poco, in Sicilia che è appena entrata in zona gialla. Se la tendenza al rialzo dovesse proseguire ancora per altri giorni l’approdo in “arancione” sarà “inevitabile”. E’ il timore del governatore Nello Musumeci che rinnova il suo appello al rispetto delle regole. “Dobbiamo allungare più possibile la permanenza in zona gialla – avverte -. I numeri stanno crescendo, lanciamo appelli al rispetto delle norme così evitiamo di andare in zona rossa”.

In effetti, i numeri sono impietosi. Duemila positivi in più rispetto all’ultima rilevazione: 6.415 contro i 4.384 di ieri. Scende però il tasso di positività: dal 17 all’11%, 40 le vittime. Anche i dati dell’Agenas sui ricoveri negli ospedali di pazienti Covid con sintomi sono sconfortanti: in Sicilia il tasso di occupazione di posti letto ha raggiunto il 24%, rispetto al 19% della media nazionale.

“A Palermo il 70% dei ricoverati non è vaccinato. Il paradosso – osserva il governatore – è che queste persone chiedono di non essere curate, perché negano persino l’esistenza del contagio. Rifiutano le cure mediche, questo è un dato davvero allarmante. Dobbiamo non solo lavorare per curare quelli che sono vaccinati con sintomatologia assolutamente lieve ma dobbiamo convincere i no vax a farsi curare e diventa più problematico”.

Intanto non si placa la polemica sui tamponi. Anzi. Musumeci ridimensiona l’allarme per la carenza e incalza: “I tamponi ci sono, troppo comodo farli e dire sono no vax. Io sono per l’obbligo vaccinale, basta con questa farsa. Si vaccinino. Meno tamponi faremo e più vaccinati avremo”.

Per il governatore “spesso il tampone è una illusione, se tutto il personale dedicato potesse raggiungere invece le persone a domicilio per avere le giuste cure faremmo un lavoro migliore”. “Non è la strada maestra, il tampone deve essere una eccezione non una regola”, dice. E sulle lunghe file negli hub aggiunge: “Ho visto immagini peggiori in Lombardia e in altre regioni”.

Chiede chiarezza il capogruppo Pd all’Ars Giuseppe Lupo che ha depositato una interpellanza urgente all’assessore alla Salute, Ruggero Razza: “In alcune Asp siciliane mancano i tamponi rapidi, al punto che ci sono Comuni nei quali si invitano i cittadini che presentano sintomi Covid a ‘rimanere a casa’. È incredibile che a due anni dall’inizio della pandemia, in Sicilia siamo ancora alle prese con scorte insufficienti di tamponi”.

Sull’uso a Partinico di un lotto scaduto di tamponi il deputato del M5s, Giorgio Pasqua invoca chiarezza: “Un episodio gravissimo e inaccettabile – afferma – che potrebbe avere esposto a serissimi rischi la salute di tante persone. Bisogna andare a fondo anche per capire se quanto successo a Partinico è un fatto isolato o è accaduto anche altrove”.

Renato Costa, commissario provinciale per l’emergenza Covid, rassicura: “L’area dei tamponi drive-in di Partinico, dove ieri sono stati eseguiti test appartenenti a un lotto scaduto è stata sospesa non appena ci si è resi conto dell’errore. I tamponi sono stati ripetuti stamattina. Vogliamo tranquillizzare i cittadini e fare presente che questo episodio isolato non deve generare allarmismi: tutti i magazzini dove conserviamo i tamponi sono stati nuovamente controllati e non abbiamo lotti scaduti in giacenza”. 

Ansa